I fatti risalgono all’inizio del 2019, ma la sentenza di condanna è giunta qualche giorno fa. Il Giudice penale ha ritenuto responsabile C. G. di lesioni nei confronti di un minore, uno studente compagno di scuola della figlia. Lo aveva atteso fuori dalla scuola, e dopo qualche passo, nel breve tragitto che congiunge la scuola con l’abitazione del bambino, lo avevo strattonato per lo zaino, afferrato per la gola e schiaffeggiato sulla pubblica via, incurante delle telecamere di sorveglianza che avevano ripreso ogni suo folle gesto.
La vicenda nella sua gravità, e soprattutto nella sua tristezza, per il quadro di arretratezza culturale che registriamo ancora in alcuni ceti sociali, poteva essere composta diversamente se solo ci fosse stato da parte della Scuola e degli organi preposti un atteggiamento di palese condanna del fatto e di piena solidarietà nei confronti della parte lesa.
Il genitore del figlio, M. C., aveva inviato note alla Prefettura, al Provveditorato agli studi, ed alla Scuola, ma l’assoluta indifferenza lo ha costretto a richiedere una condanna penale al Giudice.
“Se i bambini non capiscono di essere protetti da parte dello Stato, sceglieranno anche loro le vie di fatto, aprendo le porte dalla criminalità organizzata, al modo di pensare da mafiosi. Si parla molto di cultura della legalità, ma poi nel concreto i fatti dicono altro. Mi sono ritrovato da solo in questa vicenda ed ho provato imbarazzo, fastidio. Mio figlio aveva diritto ad ottenere giustizia, anche perché non abbiamo ricevuto alcune scuse per tutto questo”.
“Questo silenzio assordante da parte delle istituzioni” conclude M. C. “ Ha offeso non poco la mia famiglia. Per fortuna giunge questa sentenza di condanna che ripristina il quadro di legalità e rispetto della persona che è stato profondamente leso dal colpevole. Spero e mi auguro che questo fatto e soprattutto questa sentenza di condanna possa servire a produrre un avanzamento culturale”