Che sensazioni straordinarie. Una pioggia di petali di rosa. Una cascata lenta, meravigliosa, in grado di riempire gli occhi di suggestioni positive, quella consumatasi ieri sera nella navata centrale della chiesa Madre di Comiso. Un momento suggestivo che ha reso affascinante il rito della Svelata. Tutto ciò dinanzi a una folla di fedeli che ha assistito con grande devozione a uno dei momenti più sentiti dei solenni festeggiamenti in onore di Maria Santissima Addolorata. Il simulacro settecentesco della Vergine, gelosamente custodito nella nicchia dell’altare laterale, è così riapparso adornato di una splendida veste. Il manto, un’opera di pregevole artigianato locale, di velluto blu scuro tempestato da stelle dorate, è stato realizzato nel 1880 su commissione della signora Giuseppina Ciarcià. Prima della Svelata, il manto (spazio in questo caso a quello nuovo realizzato nel 2000 donato dalla signora Nunziata Vittoria per salvaguardare l’antico) ha animato la processione, insieme con la raggiera, la spada, le spille a forma di cuore e al fazzoletto, adagiati su cuscini di seta portati dai paggi dalla chiesa di San Biagio alla Chiesa Madre. A recare il manto, poco prima, il vicepresidente del comitato dei festeggiamenti Vincenzo Bombace, il segretario Antonio Sidoti e il tesoriere Franco Chiarandà. La processione assume la caratteristica denominazione de “A pigghiata ro Mantu” ed è un’altra fase significativa dei festeggiamenti della Vigilia. La Svelata, negli ultimi anni, è stata resa ancora più caratteristica dalla genialità, dalla fantasia e dalla dedizione dei giovani della chiesa Madre che, oltre a disporre drappi, veli ed elementi architettonici appositamente creati, hanno pure animato la cascata di petali di rose in grado di conferire all’intera cerimonia un fascino insostituibile. Petali di rosa che costituiscono una speciale cornice durante il ritiro della preziosa tenda in filet, appositamente realizzata nel 1928, che, tra la commozione dei fedeli, svela a tutti il simulacro dell’Addolorata segnando, a tutti gli effetti, l’inizio gioioso della festa. Subito dopo è stato cantato l’inno composto da monsignor Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti nel 1910. Ad animarlo uno stuolo di voci bianche che ha dato voce all’accorato “Salve alla Madre” da parte di tutti i fedeli presenti. La concelebrazione eucaristica è stata presieduta dal vescovo di Ragusa, mons. Giuseppe La Placa.
I festeggiamenti entrano oggi nel vivo. Alle 17 ci sarà la celebrazione eucaristica solenne presieduta dal sacerdote Fabio Randello, arciprete parroco della chiesa Madre “Santa Margherita” di Licodia Eubea. Alle 18 è prevista l’uscita del venerato simulacro della beata Vergine Addolorata che farà il trionfale ingresso in piazza Fonte Diana dove sarà accolto dalla moltitudine dei fedeli e dall’esultante coro di voci bianche che eseguirà il tradizionale Inno, scritto nel 1910 da mons. Francesco Rimmaudo e musicato dal maestro Alfio Pulvirenti, diretto dalla maestra Maria Lucia Faro. Parteciperanno alla processione le confraternite Maria Ss. Addolorata di Comiso, Licodia Eubea, Siracusa, Caltanissetta e la confraternita Maria dei Sette dolori di Comiso. La processione si snoderà per le principali vie di Comiso. Alle 19,30 la celebrazione eucaristica sarà presieduta dal sacerdote Girolamo Alessi, vicario foraneo di Comiso e parroco della parrocchia Maria Ss. Annunziata. Alle 22,30 la processione arriverà in via Giovanni Pascoli angolo via Carlo Alberto Dalla Chiesa per assistere allo spettacolo pirotecnico eseguito dalla ditta Pirolandia di Giuseppe La Rosa da Bagheria. Alle 23,30 l’arrivo del simulacro della Vergine Addolorata in piazza Fonte Diana e rientro in chiesa dove sarà accolto dal canto delle voci bianche e dal coro parrocchiale. Domani, lunedì, al via, l’ottavario della festa con alle 18,30 il santo Rosario e la coroncina del mese di maggio, alle 19 la celebrazione eucaristica presieduta dal sacerdote Salvatore Conti, parroco della parrocchia Sacro Cuore di Gesù. Alle 21 in piazza Fonte Diana la compagnia teatrale “Gli amici del teatro” di Chiaramonte Gulfi metterà in scena la commedia brillante “U ruppu ra cravatta”.