La storia dei sette fratelli Cervi, una delle più tormentate e tragiche della Resistenza, sarà presentata in provincia di Ragusa con un film e un libro dal titolo : “I miei sette padri” di Adelmo Cervi.
L’autore sarà presente, domani, mercoledì 5 giugno a Vittoria alle 18,30 Sala delle Capriate e giovedì 6 giugno a Pozzallo alle 19 piazza Municipio
L’evento è promosso da Cgil, Emergency Gruppo Pozzallo, Anpi, Anppia, Libera con i patrocini gratuiti dei Comuni di Vittoria e Pozzallo. Adelmo Cervi farà tappa la mattina del 5 giugno nella scuola media “Antonio Amore” di Pozzallo. Adelmo Cervi è figlio di Verina Castagnetti e Aldo, terzogenito dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia il 28 dicembre del 1943. Adelmo aveva appena compiuto quattro mesi. Suo padre Aldo, classe 1909, è certamente il più noto dei sette fratelli.
Intraprendente, inquieto, intransigente con se stesso e con il proprio tempo, semina in famiglia il germe dell’antifascismo già nei primi anni ‘30.
La storia dell’antifascismo praticato dai Cervi ricalca spesso la biografia di Aldo. Dai contatti con Lucia Sarzi, alle prima azioni culturali e solidali contro il regime: una vicenda personale impossibile da comprimere in poche righe.
La Famiglia Cervi, quasi una tribù, come nella migliore tradizione della civiltà contadina, è composta da papà Alcide, Mamma Genoeffa e dai 7 figli, tutti ricordati e descritti con ricchezza di dettagli e in maniera coinvolgente e a tratti commovente. Accanto a loro c’è tutto un arcipelago di parenti, di compagni di lotta e di lavoro, perché di lavoro ce n’è tanto ma tanto da scoppiare. D’altronde si tratta di far crescere tutta la “baracca” nei suoi vari spostamenti e nelle sue varie metamorfosi: da mezzadri a agricoltori autonomi. In questa nuova veste Aldo potrà finalmente attuare tutto ciò che ha studiato e appreso nel tempo.
In questo prezioso libro la memoria storica assume la veste di un flusso di coscienza: quello di Adelmo naturalmente, che guarda al padre con gli occhi non solo del figlio, ma anche con quelli di un fratello maggiore.
Suo nonno Alcide pubblicò nel 1955 “I miei sette figli”, a cura di Renato Nicolai, un classico della Resistenza stampato in centinaia di migliaia di copie e tradotto in moltissime lingue.