Nella giornata di mercoledì 14 agosto, gli agenti della Squadra Mobile di Ragusa diretti dal vicequestore aggiunto Andrea Monaco hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto 4 cittadini stranieri di nazionalità eritrea, poiché gravemente indiziati del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Nello specifico, i fermati sono stati riconosciuti come responsabili di aver condotto un barcone in vetroresina partito dalla città di Zuara in Libia, con a bordo 46 migranti di nazionalità bangladese ed eritrea e soccorsa a circa 60 miglia dalla costa dalla Guardia Costiera che, espletate le operazioni di soccorso e trasbordo sulla motovedetta di servizio, ha condotto i migranti presso il porto di Pozzallo.
Nello specifico la motovedetta della Guardia Costiera, dopo aver effettuato il soccorso dei migranti in mare aperto, attraccava presso il porto di Pozzallo nella tarda serata di martedì 13 agosto. Dopo le preliminari operazioni sanitarie, si procedeva allo sbarco di tutti i migranti, che venivano trasferiti presso l’hotspot di Pozzallo per le successive procedure di identificazione e fotosegnalamento.
La successiva ed immediata attività investigativa condotta dal personale della Squadra Mobile di Ragusa, corroborata dalle dichiarazioni rese da diversi migranti sbarcati, permetteva di individuare nei 4 cittadini eritrei gli scafisti che avevano condotto l’imbarcazione dalla partenza dalle coste libiche sino all’arrivo dei soccorsi.
Pertanto, in considerazione dei rilevanti elementi investigativi raccolti e dei gravi, precisi e concordanti indizi di reità nei confronti dei quattro uomini (rispettivamente di 21, 19 e 18 anni) in relazione ai delitti di favoreggiamento in concorso dell’immigrazione clandestina e ingresso illegale nel territorio della Stato italiano, gli stessi venivano sottoposti a fermo di indiziato di delitto. Espletate le formalità di rito, i fermati venivano associati presso la Casa Circondariale di Ragusa a disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente.