La guida sembrava spericolata, ma sapevamo, e lo abbiamo anche scritto, che passato indenne dall’inusuale indicazione del Presidente della Commissione Trasparenza, avvenuta, praticamente ad opera della sua maggioranza consiliare, e superato lo scoglio della distrazione di metà degli introiti della tassa di soggiorno per esigenze di bilancio, il sindaco Cassì avrebbe praticato un allungo fondamentale, appena dopo i primi 100 giorni di amministrazione.
L’inusuale prassi adottata dal Presidente del Consiglio Comunale, Ilardo, per confortare la sua decisione di indicare il consigliere del Partito Democratico D’Asta alla guida della Commissione Trasparenza, aveva ingenerato qualche riserva sul procedimento adottato che, inevitabilmente aveva coinvolto la maggioranza costretta a manifestare la sua posizione, così che la scelta che si doveva ascrivere, come prevede il regolamento, al Presidente è diventata della maggioranza.
Il consigliere Tringali, ex Presidente del Consiglio, aveva giudicato la procedura anomala e si era rivolto al Segretario Generale per far annullare la designazione.
Una delegittimazione, di fatto, se non della Presidenza, del Presidente e del designato che, in pratica, è stato indicato dai colleghi di maggioranza e non dalla figura che dovrebbe essere superpartes.
Ci ha messo una pezza l’atteso autorevole parere del Segretario Generale che, in risposta alla nota di Tringali, ha considerato la scelta di Ilardo, di verificare l’orientamento dei componenti della Commissione nella sua interezza, come ascrivibile alle sue competenze esclusive di nomina del Presidente della Trasparenza.
La detta verifica è da considerare un criterio stabilito dal Presidente del Consiglio per arrivare alla sua decisione che, in ogni caso, non è in contrasto con il Regolamento.
Il Segretario Generale ha integrato il suo parere aggiungendo che le modalità procedurali possono considerarsi compatibili con quanto previsto dal regolamento e, in ogni caso, essendo le commissioni consiliari non previste da nessuna legge (né statale né regionale) e istituite sulla base dello Statuto comunale, esse sono disciplinate dal Regolamento comunale stesso.
Nessun intoppo, quindi, per la maggioranza che, in caso di diverso parere del Segretario Generale, sarebbe rimasta coinvolta in una situazione, a dir poco, imbarazzante.
Nonostante, all’esterno, la questione sia stata oggetto di valutazione e di commenti, anche da parte di persone vicine all’amministrazione, dopo il parere del Segretario Generale era destinata ad essere presto archiviata.
Inopinatamente, i consiglieri di maggioranza hanno inteso bacchettare il consigliere Tringali con una nota poi firmata solo dai componenti del gruppo in commissione, esponendo la faccenda ad una nuova ondata di polemiche e di commenti.
L’occasione per bacchettare Tringali, quanto mai poco opportuna e ascrivibile alla poca esperienza comunicativa del gruppo, oscillante fra il titolo del comunicato addebitato a tutto il gruppo e le firme dei soli componenti la commissione, è stata trovata fra le pieghe di un rinnovato appello ad un “confronto sereno tra le anime del Consiglio”.
La squadra di Cassì, o comunque parte di essa, prende spunto per insistere sulla disponibilità ad un confronto “con la minoranza consiliare su qualsiasi tema, ragionando su ogni proposta o suggerimento in un sereno clima di dialogo per il bene della città”, nel rispetto dei ruoli e del metodo.
Una disponibilità che, fuori dalla retorica del consiglio comunale, fa trapelare un indecifrabile voglia o necessità di arrivare ad una pax con le opposizioni, o presunte tali, che stravolge ogni concetto di democrazia, di funzione di controllo e di produttiva dialettica politica che sarebbe inaridita da un dialogo che, per certi aspetti, appare anche paradossale dopo l’andamento della campagna elettorale.
Poi si esprime l’amarezza perché l’esposto di Tringali al Segretario Generale viene considerato come ricerca dello scontro, che vorrebbe vanificare i tentativi di dialogo, asserzione assai forzata, questa sì che sembra voler prevaricare ogni possibile tentativo di dialogo, ove fosse conveniente per le parti.
Addirittura, si arriva dire che Tringali abbia voluto sollevare un polverone, cosciente della giustezza della procedura, finalizzato a screditare il Presidente del Consiglio, valutazione che, alla luce delle opinioni espresse da gente vicina all’amministrazione e delle valutazioni di qualcuno del gruppo sulla scelta del Presidente della Trasparenza, rende discutibile il testo della nota.
Comprensibili solo i giudizi sul gruppo grillino, considerata la scarsa conoscenza delle dinamiche interne pentastellate, ancorché anch’essi poco opportuni nel momento in cui vogliono insinuare, in maniera gratuita e strumentale, fibrillazioni e dinamiche tutte da dimostrare.
Anche lo scoglio della proposta di utilizzo dei fondi della tassa di soggiorno, che distrae più del 50% degli introiti preventivati per pagare stipendi del personale degli uffici turistici, non solo non ha trovato critiche eccessive ma è stata supinamente subita dai componenti del direttivo dell’associazione commercianti, che rappresenta anche gli albergatori e i titolari di strutture ricettive.
Questi ultimi dovrebbero decisamente contrari ad un piano di utilizzo che non solo destina per altri utilizzi i fondi eminentemente destinati a servizi a beneficio del turista ma, addirittura riduce drasticamente i fondi che, in passato, sono stati accuratamente riservati, con una ben precisa percentuale, per progetti di miglioramento strutturale delle stesse strutture ricettive.
Addirittura, fra i partecipanti all’incontro c’erano almeno tre componenti del direttivo dell’associazione commercianti direttamente o indirettamente collegati a importanti strutture ricettive del territorio comunale, che nulla hanno eccepito sul tema, riferendo solo un netto dissenso per il piano di utilizzo della tassa di soggiorno nel riportare la disponibilità dell’amministrazione per una nuova elaborazione del piano dell’anno prossimo.
Segnale inequivocabile che Cassì ha messo la marcia più alta e viaggia con un allungo che si mostra, già all’inizio incolmabile, per il mezzo che gira a mille, ‘rotondo’, per il pilota e per tutta la squadra perfettamente coordinata, senza nessuno che abbia intenzione di impensierirlo.