Dopo il primo incontro del novembre scorso con gli Ordini e i Collegi Professionali, il Comitato “Ragusa contro le barriere” prosegue la sua attività alla ricerca della ‘città accessibile’
Mercoledì 15 gennaio gli esponenti del Comitato sono stati ospiti della sala Giunta del Comune per una seconda riunione sul team dell’accessibilità nei locali pubblici, nei pubblici esercizi e nelle attività ricettive.
A fare gli onori di casa l’Assessore all’Urbanistica e ai Centri Storici arch. Giuseppe Di Martino, erano presenti il Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, ing. Gianni Giuffrida, l’arch. Vincenzo Leggio per l’Ordine degli Architetti, il geom. Salvo Cascone per il Collegio dei Geometri e il sig. Giuseppe Campo, funzionario della ConfCommercio di Ragusa, in rappresentanza di associazioni delle categorie dei Pubblici Esercizi e delle Attività Ricettive.
In apertura dell’incontro l’Assessore Di Martino ha voluto ribadire l’impegno dell’amministrazione, impegno già preso in campagna elettorale, per una sempre maggiore attenzione alla problematica e per una auspicabile massiccia eliminazione delle barriere architettoniche per quei cittadini che sono stanchi di vivere in una città inaccessibile.
Come già aveva avuto modo di preannunciare in precedenti incontri, DiMartino ha comunicato che, nel contesto di una riorganizzazione degli uffici, si provvederà ad istituire un ufficio che dovrà sovraintendere a queste problematiche, in maniera esclusiva.
Da parte dei componenti il Comitato “Ragusa contro le barriere” è stata presentata un’ampia relazione concernente la quasi totale inaccessibilità nei locali commerciali e ricettivi. Con l’ausilio del supporto audiovisivo, è stata presentata la realtà di tante strutture pubbliche, anche di recente apertura, in cui sono disattese le più elementari norme di accessibilità. Si vive in una città con un centro storico che presenta grandi limitazioni per una libera accessibilità, ma anche strutture di moderna concezione e di recente realizzazione, fra cui molti locali pubblici e diverse attività ricettive presentano barriere normalmente insormontabili.
E’ stato posto l’accento sulla necessità di adeguate verifiche e di attenti controlli, per tutto l’iter autorizzativo delle strutture commerciali, ricettive e di ristorazione per cui è prevista una precisa documentazione prevista per il rilascio delle autorizzazioni o concessioni, oggi scia e dia, per cui spesso, è stato detto, i tecnici producono delle dichiarazioni non del tutto veritiere; occorre ancora applicare le dovute sanzioni previste dall’art. 23 della Legge 104/92, dall’art. 82 del Testo Unico per l’Edilizia e le inadempienze degli Uffici Tecnici Comunali, e sui dovuti controlli prima dell’approvazione dei progetti e prima del rilascio della certificazione di agibilità.
Si è fatto riferimento a diverse strutture alberghiere, ai B&B e a molti locali pubblici dei due centri storici che sono stati realizzati usufruendo dei finanziamenti previsti dalla L. R. 61/81 (Legge speciale su Ibla), e per i quali ai sensi dell’art. 32 primo comma della Legge 41/86, “non possono essere approvati progetti di costruzione o ristrutturazione di opere pubbliche che non siano conformi alle disposizioni del decreto del Presidente della Repubblica 27 aprile 1978, n. 384, in materia di superamento delle barriere architettoniche. Non possono altresì essere erogati dallo Stato o da altri enti pubblici contributi o agevolazioni per la realizzazione di progetti in contrasto con le norme di cui al medesimo decreto”.
Significative sono state poi le parole dell’intervento di uno dei rappresentanti del Comitato che voluto sottolineare come ci sono le tutele per i carcerati, per gli extracomunitari ma, spesso, i diversamente abili vengono condannati, senza motivo, ad ‘arresti domiciliari forzati’. Gli stessi che rivendicano il diritto a vivere la vita quotidiana, negato nonostante esistano misure normative sin dal 1968 per cui si è ancora costretti a discutere e a rivendicare. Occorre collaborare tutti – è stato ribadito – per far sì che il disabile possa essere facilmente integrato e cessi di essere un peso per la società, una società che deve essere di accoglienza per far sì che tutti vivano bene.
Dall’incontro sono scaturite alcune priorità di intervento, così sintetizzabili:
Realizzazione di un tavolo tecnico tra il Comitato, gli Ordini e Collegi Professionali e i tecnici dei Servizi di Edilizia Privata, Pianificazione Territoriale, Centri Storici e Lavori Pubblici, per meglio definire delle linee guida sugli adempimenti normativi in materia di accessibilità.
La programmazione di incontri successivi con gli Uffici di Polizia Municipale e dell’Assessorato Sviluppo Economico per la definizione della posa in opera di eventuali scivole o rampe amovibili nei locali commerciali già realizzati in difformità della normativa.
La programmazione a breve termine di un Seminario Formativo, con crediti per i tecnici partecipanti, in tema di progettazione accessibile ed eliminazione delle BB.AA..