di Maria Strazzeri
Intitolato a Pio La Torre lo scorso 7 giugno 2014, l’ex Magliocco ha inaugurato solo il 30 maggio 2013. Attualmente ha già raggiunto un traffico passeggeri pari alle 160.000 unità superando le più rosee aspettative. Unico aeroporto sorto dal dopoguerra ad oggi era da molti considerato una scommessa, una speranza finalmente avveratasi. Cresciuto alla velocità della luce dopo una lunga attesa per la sua apertura, conta moltissime tratte fra cui: Dublino, Londra, Bruxelles, Francoforte, Kaunas, Roma, Pisa e Milano, senza considerare i collegamenti charter che permettono a questo piccolo aeroscalo del sud est siciliano di essere raggiungibile dalle principali città europee.
Progettato durante il ventennio fascista fu realizzato fra il 1937 e il 1939 e intitolato a Vincenzo Magliocco, palermitano morto durante la guerra in Etiopia nel 1936. Sfruttato durante il periodo dalla Regia Aeronautica come base strategica fu occupato in seguito dagli alleati e al termine della guerra utilizzato come base militare per il 41°stormo di Catania. Ricostruito e potenziato innumerevoli volte dal 1981 al 1988 fu impiegato dagli americani come Base Nato. Abbandonato alla fine degli anni ’90, a seguito del crollo del blocco sovietico, l’aeroscalo rimase per molti anni alla mercé del tempo.
Il suo aspetto odierno è merito della Tecno Enginering. Si tratta di una struttura moderna ed elegante in cui il bianco delle pareti si alterna ad ampie vetrate che permettono di godere del paesaggio circostante. Gli interni ampi e luminosi sono suddivisi in aree funzionali al cui centro una futuristica scala a chiocciola collega con il piano superiore, sede degli uffici. Unica pecca è l’ampiezza. Era stato realizzato, infatti, con l’obiettivo di gestire solo 150.000 utenti. Altro grosso problema è l’allocazione degli spazi commerciali situati in massima parte al piano superiore. Questi i motivi che hanno portato la Soaco, società di gestione della struttura, a ipotizzare un ennesimo ammodernamento a partire dalla rivisitazione della zona arrivi, il riposizionamento della zona d’imbarco e l’ampliamento della piazzola aerei con relativo aumento del numero di stalli. Nei progetti della Soaco non rientrano solo le modifiche strutturali. Per raggiungere l’obiettivo stabilità e allargare il proprio servizio aggiungendo nuove compagnie e nuove rotte, la strada è ancora in salita. A partire dalla firma del nuovo Piano Nazionale degli aeroporti in cui l’aeroscalo casmeneo è stato inserito. Questa significherebbe essere inseriti nell’accordo di programma quadro e quindi farebbe si che la gestione economica dei servizi di torre, al momento a carico della Regione Sicilia, passasse allo Stato, con un risparmio per il nostro territorio di circa 2 milioni di euro.
Il presidente della Soaco, Rosario Dibennardo, non ha dubbi: la firma verrà apposta, d’altronde non manca nessuno dei requisiti richiesti. Altro step è il pareggio di bilancio del piano industriale: un aeroporto che si autofinanzia dimostrebbe al Governo e al territorio la solidità e la credibilità dell’ente. Ma non basta, ciò a cui punta la società di gestione è divenire complemento dello scalo Catanese. Ci sono tratte che Fontanarossa non copre ed altre iperaffollate; le possibilità non mancano. La particolare posizione geografica, le ricchezze naturali e culturali del nostro territorio, rendono Comiso avamposto strategico di interesse economico e turistico. Questo va sfruttato. Per farlo però il territorio e le strutture che esso ospita devono essere adeguate e accattivanti, i servizi competitivi e moderni, i collegamenti reali, sicuri e agevoli. Sono ovvi gli innumerevoli vantaggi che la provincia di Ragusa ne trarrebbe ma risultano altrettanto ovvi gli oneri a carico di enti pubblici e privati nella realizzazione di questo grande progetto. Nel frattempo si va orgogliosi dei primi risultati, dall’incremento del numero di passeggeri al premio “Rotta della settimana” ricevuto dal noto sito www.annaeuro.it alla tratta Comiso – Ciampino per l’impatto sia economico che numerico e, ancora, dall’interesse delle compagnie estere come la Tunisair a quelle italiane come Meridiana. “Puntare sul marketing, – dichiara il presidente Soaco – è questo ciò di cui ha bisogno il nostro territorio per non rendere vani i grandi progressi fatti a livello gestionale. Abbiamo bisogno di pubblicizzare la Provincia e le sue attrazioni in tutte le città europee con cui l’aeroscalo ci collega. Serve l’impegno e la volontà di tutti, servono azioni mirate che rendano allettante il nostro territorio agli occhi delle compagnia aeree”. L’azione della Soaco è mirata e determinata. I percorsi di sviluppo che si intendono perseverare sono in continuo divenire. Gli obiettivi sono rivisti e ampliati giorno dopo giorno a causa del continuo mutare delle esigenze. Le linee guida sono comunque definite e l’impegno con cui si sta procedendo è rispecchiato dai risultati raggiunti.
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