Lo avevamo scritto, in occasione del resoconto della conferenza stampa dell’Assessore Stefano Martorana sui programmi e le strategie per il settore turistico, un pacchetto di misure che avevamo giudicato innovative, con formule di gestione diverse, rispetto al passato, un programma di medio termine vorrebbe sanare i limiti progettuali di una gestione del turismo caratterizzata, da sempre, nella nostra città, da scelte poco professionali e non programmate. Avevamo detto in sintesi che i trattava di una scommessa da ‘en plein’, in grado di stravolgere il volto del turismo ragusano.
Così non la pensano i consiglieri di opposizione Sonia Miglior, Maurizio Tumino, Giuseppe lo Destro e Gianluca Morando che hanno trovato qualcosa da eccepire già nella delibera di Giunta che è atto di indirizzo per l’espletamento di una procedura di evidenza pubblica aperta per la concessione in gestione dei servizi di promozione turistica da svolgere al Castello di Donnafugata, all’auditorium San Vincenzo Ferreri, a palazzo Zacco, a palazzo Cosentini e per il punto di informazione turistica di Ragusa Ibla.
Andando oltre il farraginoso linguaggio burocratico, è intenzione dell’Amministrazione affidare a privati buona parte del patrimonio turistico, ritenendo una gestione così concepita più proficua per l’ente, dal punto di vista economico, e per farlo si è preoccupata anche di rendere immediatamente esecutivo l’atto stante l’esigenza di avviare, nel più breve tempo possibile, la gara informale per l’affidamento dei citati servizi. Affidamento che, a questo punto, fra il pericolo di un ritiro in autotutela della delibera e possibili contestazioni sulle procedure, anche successive alla gara, rischia gravi ritardi.
Presto i carteggi riguardanti le interrogazioni, gli ordini del giorno, le mozioni, gli atti di indirizzo, le denunce all’Assessorato agli Enti Locali e alla Corte dei Conti, con qualche foglio che avrà preso la strada della Procura, saranno raccolti in fascicoli che saranno venduti in edicola, da fare poi rilegare in eleganti volumi.
L’interrogazione dei consiglieri dell’opposizione è piuttosto articolata e puntuale sui vari aspetti della delibera di giunta.
Analizzate in premessa le peculiarità dei Beni culturali del Comune e le entrate in bilancio che ne derivano, oltre alle diverse potenzialità da sfruttare per ogni singolo bene, i firmatari si soffermano sulla delibera di Giunta e ne rilevano le attinenze con il Codice dei Beni Culturali, il D.Lgs n. 42 del 2004, specificatamente all’art. 115 che disciplina le forme dirette e indirette con cui si possono gestire le attività di valorizzazione dei beni culturali di appartenenza pubblica. Vengono esaminati i criteri per la scelta del concessionario attraverso gara informale e le direttive impartite al dirigente per la concessione in gestione.
Tutto questo analizzato, si cominciano ad eccepire le anomalie della delibera: secondo l’articolo di legge citato, la procedura dovrebbe essere ad evidenza pubblica e non mediante gara informale, secondo la procedura disciplinata dal D. Lgs 163/2006, la procedura ristretta (con invito alle ditte) è contemplata solo quando il criterio di aggiudicazione è quello dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
Ancora mancherebbe un Piano finanziario dei costi di gestione dei suddetti beni culturali e delle relative entrate, utili per proporzionare costi e ricavi del Comune e del concessionario.
In conclusione firmatari chiedono come mai l’Amministrazione adotta un atto di indirizzo politico, dichiarandolo, con una formula giuridicamente inesistente, immediatamente esecutivo, come mai si da mandato al Dirigente di espletare una gara informale in mancanza dei presupposti della Legge, quali saranno i criteri di invito alla partecipazione, quali e quante unità lavorative sono previste per espletare i servizi, con quali contratti e pagati da chi, a chi saranno affidati i servizi di pulizia, perché il Comune dovrà, comunque, sobbarcarsi il 75% delle utenze, quali eventuali autorizzazioni si attendono dalla Soprintendenza per l’affidamento al concessionario della manutenzione ordinaria dei beni, come mai, stante il progetto di cui all’oggetto, non si è pensato, per il recupero dei caseggiati antistanti il Castello di Donnafugata, ad un progetto di finanza che poteva racchiudere anche i servizi del Castello stesso.
A margine della interrogazione, ha già cominciato a girare il nome del vincitore di questa gara informale, oggetto dell’interrogazione, non vorremmo che prima dell’espletamento arrivasse, così come è stato per i concorsi a dirigente, il nominativo in busta chiusa.