Domenica 10 maggio, in occasione della processione esterna di Maria Santissima della Medaglia (nella foto l’iniziativa dello scorso anno), l’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute ha predisposto una speciale accoglienza. Dalla cattedrale, infatti, il simulacro arriverà in piazza Caduti di Nassirya, dinanzi all’ospedale Civile, intorno alle 19. Ci saranno i componenti della cappellania ospedaliera e i volontari dell’Avo.
“All’arrivo in piazza – dice don Giorgio Occhipinti, direttore dell’Ufficio diocesano – predisporremo uno speciale omaggio floreale in onore alla Madonna. Ad occuparsene saranno, in particolare, i volontari dell’Avo. Subito dopo sarà declamato l’inno alla Virgo fidelis per onorare l’Arma dei carabinieri di Ragusa il cui comando provinciale è sito proprio nella stessa piazza”. A seguire, ci sarà un momento di preghiera per gli ammalati guidato dall’Ufficio per la Pastorale della salute e dagli infermieri.
“Medaglia miracolosa (o medaglia della Madonna delle Grazie, o medaglia dell’Immacolata) – spiega don Giorgio – è il nome che la tradizione devozionale cattolica ha dato alla medaglia realizzata in seguito ai fatti del 1830 in rue du Bac,140, a Parigi, che ebbero per protagonista santa Caterina Labouré, novizia nel convento delle figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, la quale riferì di aver avuto delle apparizioni della Madonna. Gregorio XVI e Pio IX hanno fatto uso dell’effigie. Secondo quanto riferito da suor Labouré, la medaglia sarebbe stata coniata dietro ordine esplicito della Madonna, dato durante la seconda apparizione (27 novembre 1830), come segno di amore, pegno di protezione e sorgente di grazia. E noi con la nostra accoglienza di domenica non faremo altro che cercare di onorare al meglio l’attenzione che la madre di tutti ha nei nostri confronti”. Senza numero sono i miracoli che si sarebbero ottenuti attraverso la medaglia: la maggioranza, ovviamente, quasi senza possibilità di controllo. Tuttavia vanno ricordati quelli legati alle prodigiose guarigioni dal colera registrate nell’estate 1832, in particolare il caso di Caroline Nenain, 8 anni. La bimba, nella sua classe di place du Louvre, era la sola a non portare l’effigie: e si ammalò; messe in allarme, le suore gliela procurarono, ed ella fu in grado di tornare a scuola il giorno dopo.