Cosa tiene insieme un’installazione che sfida il pubblico a fare l’esperienza della lapidazione, con una performance interattiva che lo invita ad un momento di celebrità sulla Walk of Fame, una campagna contro la violenza con non-opere provocatorie che travalicano l’erotismo per arrivare alla pornografia? Tutte sono declinazioni di un’umanità insolita, spesso ossessionata dal desiderio di stare sopra le righe di ciò che consideriamo normale, ma altrettanto spesso condannata a starvi al di sotto, restando invisibile.
E forse solo una manifestazione altrettanto “insolita” come Welcome to Paradise, che si è conclusa lo scorso fine settimana sul colle di Monserrato, come sempre organizzata dall’associazione Rionarte presieduta da Tonino Di Raimondo col patrocinio del Comune di Modica, poteva riuscire a legare le contraddizioni dell’Insolito Umano, tema di questa quinta edizione. Così come ha legato oltre venti artisti, tra autori affermati a livello internazionale e giovani creativi animati dal desiderio di trovare spazi espressivi nella propria terra, e migliaia di visitatori che anche quest’anno, nei due giorni dell’evento, hanno accettato con interesse e stupore il vero spirito del Paradise e le sue chiavi fondamentali: riscoprire, rigenerare e riqualificare, attraverso la simbolica “occupazione” degli interventi artistici, luoghi abbandonati di un quartiere storico della città, e con gli stessi interventi provare a leggere i segni del tempo presente, ponendo domande aperte e condividendo spunti di riflessione. “Come sempre – commenta il direttore artistico Marcel Corderio – lo spirito di comunione sprigiona una grande energia. La capacità di attrazione che il Paradise riconferma di avere è molto bella anche perché è un fenomeno raro nel mondo dell’arte, che ha pochi paragoni in Sicilia e più in generale in Italia. La verità è che cambiamo il modo di vedere l’arte, sia di farla che di fruirla, andando oltre le aspettative a cui il pubblico è abituato, dimostriamo che il dialogo è possibile: con gli artisti, tra gli artisti, tra loro e il pubblico”.
Tra la pittura e la scultura, la fotografia e le performance, le installazioni e le provocazioni, quest’anno tra i linguaggi del Paradise è arrivata anche la scrittura. I vicoli di Monserrato hanno ospitato ieri pomeriggio la presentazione del libro di Ismete Selmanaj “Verginità rapite”, sulle violenze subite dalle donne in Albania: un tema fortemente legato a uno dei progetti che Welcome to Paradise porta avanti ormai da diversi mesi, la campagna “Io non uccido”, e ad altre opere di questa edizione. “I sogni e gli incubi dell’umanità, la mercificazione di tutto, il silenzio dell’abbandono, la vecchiaia, lo stupro, la lapidazione, il maltrattamento di ogni essere vivente, e ancora l’ossessione del tempo, della vanità, della fama, la relazione con gli oggetti che sostituisce quella tra le persone, tutto questo racconta un mondo che cambia”, così Marcel Cordeiro commenta l’edizione che si è appena conclusa: “Ma in queste due giornate abbiamo sperimentato che dentro questo stesso grande mercato ci sono le chiavi che possono davvero aprire quella scala verso il Paradiso, che equivale semplicemente a procedere verso la salvaguardia del genere umano. Non ci sono formule, ma è fondamentale avere coscienza che tutto può cambiare e può essere cambiato ricercando se stessi e la propria felicità”.
Tutti gli artisti della quinta edizione di Welcome to Paradise, con le loro opere: Franco Menna con “Three hundred tree + one”, Elisa Corallo con “La scala di Giacobbe”, Francesco Nicastro, Noemi Guastella e Lorella Savarino con “Merce Umana”, Chiara Amore con “Venti minuti”, Giorgia La Rocca con “Sleeping Pigs”, Pamela Vindigni con “Abbandono”, Martina Sammito con “Anorex Bistrot”, Saro Iemmolo e Simona Wonder con “Il piccolo Ra e la sirena”, Davide Frasca ed Emanuele Stracquadanio con “Superfamiglia”, Gianpaolo Lauretta con “Nest”, Salvo Ligama con “Mare in scatola”, Emanuela Selvagio con “Casting”, Lorenzo Sammito con “Giudizio riflesso”, Flavia Puglisi con “Bagno pubblico”, Andrea Pancino con “I sette vizi capitali”, Jacques Basler con “Gli angeli”, Simone Mastrelli con “La leggerezza dei piccoli, la pesantezza dei grandi”, Andrea Branciforti con “A fucking confused”, Suki Lam con “Invecchiare”, Marcel Cordeiro e Francesco Lucifora con “Love me Emir”, Gabriele Giannone con “Papercraft Mickey”, Marcel Cordeiro, Saro Iemmolo e Alessandra Alderisi con “Bevete + latte”, Francesca Commissari con “Amore cosa vuoi?”, Marco Zanni e Simone De Pasquale con “Teatro Invisibile”, Marcel Cordeiro, Saro Iemmolo, Lorenzo Sammito, Alessandra Alderisi e Gabriele Giannone con “Io non uccido”, Stefano Caruso con “Zonna”.