Stefano Frasca, giovane arbitro classe 1988 di Vittoria, realizza un sogno e approda in serie D. Iscritto alla sezione Aia di Ragusa, anche se giovanissimo vanta un interessante curriculum. Inizia con il corso arbitro nel 2006, a novembre 2012 il suo esordio in Promozione e nel dicembre 2013 l’esordio in Eccellenza.
A dicembre 2014 ottiene il premio come miglior arbitro siciliano per la stagione 2013/2014. La scorsa stagione ha arbitrato diverse partire in giro per l’Italia e ciò gli ha permesso di raggiungere un grande traguardo, il 1 luglio è stato infatti inquadrato tra gli arbitri che dirigeranno le gare della Can D per la stagione 2015-2016.
Nel mondo dello sport e in quello del calcio in particolare, alla categoria degli arbitri non è mai data molta attenzione, proviamo a dare parola a questo mondo tramite una piccola intervista al “nostro” arbitro.
Stefano, giovanissimo vanti già di un curriculum interessante, da dove è nata la tua voglia di diventare arbitro?
La voglia è nata come diretta conseguenza della mia passione per il calcio. Diciamo che mi sono voluto dare un’altra occasione perché facendo l’arbitro vedi la cosa da un altra prospettiva.
Arbitro e giocatore quindi. Cosa si prova di diverso?
Facendo l’arbitro ho capito veramente il gioco del calcio, ho imparato a conoscere le regole dello sport più bello del mondo. Un conto è giocare, un conto è dirigere un incontro.
Per prepararsi a diventare arbitro ed ottenere una promozione come questa quanti sacrifici si fanno?
Ci vuole tanta umiltà e tanta dedizione ma sopratutto tanta professionalità che sviluppi solo con gli allenamenti e i sacrifici. Io non amo definirli sacrifici quelli che faccio perché per me sono solo passione e dedizione per ciò che voglio fare bene. In questi anni sono migliorato tanto superando anche i miei limiti e solo così sono riuscito a realizzare questo sogno. In queste categorie sono importanti i dettagli e se mi preparo seriamente, studiando i dettagli, posso ancora ottenere tantissimo.
Tanta soddisfazione dunque nelle tue parole per questa promozione. Adesso quali sono le tue prossime ambizioni?
Adesso voglio solo crederci più che mai perché nulla è impossibile. Il sogno degli arbitri è uguale a quello dei calciatori, quindi l’ambizione massima è quella di raggiungere la serie A. Al momento mi metto già sotto per questa nuova avventura, dando sempre il massimo e convinto del fatto che “il meglio deve ancora venire”! Ci tengo a ringraziare la mia famiglia e il presidente Aia Andrea Battaglia che mi hanno sempre sostenuto.