Il direttore dell’ufficio diocesano per la Pastorale della salute, don Giorgio Occhipinti, ha tenuto, ieri pomeriggio (nella foto), nella biblioteca dell’ospedale Civile di Ragusa, il terzo incontro per volontari operanti nella Pastorale della salute, nelle cappellanie ospedaliere e per i ministri straordinari della santa comunione. L’iniziativa rientra nel contesto del corso formativo promosso dall’ufficio diocesano per la Pastorale della salute. Don Occhipinti ha illustrato, soprattutto, quali le funzioni della cappellania ospedaliera chiarendo che la stessa è abilitata ad evangelizzare, preparando programmi che permettano di coinvolgere il personale sanitario della comunità ospedaliera nell’attenzione non solo all’aspetto diagnostico e medicale della cura ma prima di tutto a quello psicologico e relazionale; ma anche ad avviare un progetto di collaborazione con le parrocchie per far maturare pure nel territorio, la consapevolezza della comunità cristiana ai problemi della salute e dell’assistenza ai malati. Infine, l’obiettivo è anche quello di aprire un centro di ascolto per le migliaia di persone, tra malati, familiari, amici, utenti, che ogni giorno in ospedale sono direttamente toccati dal dramma della sofferenza o che usufruiscono dei servizi sanitari.
“Dopo aver ricordato i primi frutti della cappellania – ha detto don Occhipinti – mi auguro che l’esperienza possa crescere al più presto, che si allarghi ad altri ospedali e che maturi una coesione profonda fra sacerdoti e laici, perché si possa crescere e lavorare insieme. La presenza dei laici aggiunge tenerezza, intuito e istintiva valorizzazione dell’unità umano-divina presente nella corporeità. In tal modo la cappellania ospedaliera, espressione del volto variegato della Chiesa, può realizzare il suo compito che è quello di incontrare e servire il malato e, attraverso di lui, l’uomo autentico al quale Cristo, incarnandosi e risorgendo, ha restituito valore e dignità con il suo con-soffrire. Infatti, la cappellania è destinata a diventare luogo ricco di significato teologico per la cura, la prevenzione delle malattie e per la promozione umana”.