Per il critico televisivo Aldo Grasso è il miglior narratore di sport vivente. Federico Buffa, commentatore di Sky, noto come «l’Avvocato», sarà domenica 22 novembre a Ragusa. Porterà in scena “Le Olimpiadi del 1936” alla Scuola dello sport di via Magna Grecia, a partire dalle 18, secondo appuntamento della rassegna d’autore “Teatro in primo piano” promossa dall’associazione culturale “Abc”. Il botteghino per la vendita dei biglietti (costo 25 euro a persona, agevolazioni per i ragazzi) è aperto il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 17 alle 19 alla Scuola dello sport. Per informazioni telefono 338.1011688.
Lo spettacolo. Buffa interpreterà la parte di Wolgang Furstner, comandante del villaggio olimpico. Con lui i musicisti Alessandro Nidi, Nadio Marenco e la giovane cantante Cecilia Gragnani. “E’ uno spettacolo – racconta il giornalista – in cui ho una parte vera e propria. Si parla di Jesse Owens, il nero che vinse quattro medaglie d’oro nella Berlino di Hitler, di Sohn Keechiung, il vincitore coreano della maratona che fu premiato però come atleta del Sol Levante, perché nel frattempo la Corea era stata occupata dal Giappone, e della straordinaria regista tedesca Leni Riefensthal che immortalò l’evento in un documentario moderno ancora oggi”. La scelta delle Olimpiadi del ’36 come oggetto di narrazione teatrale non è casuale “perché – spiega lo stesso Buffa – fu la prima Olimpiade moderna della storia. La prima a legarsi alla tradizione dei Giochi di Atene: è a Berlino che ricompaiono i tedofori. È uno spartiacque del ventesimo secolo. C’è un mondo prima e un mondo dopo”. Owens fu l’atleta simbolo: “Credo sia stato uno dei dieci più importanti della storia – commenta Buffa – In questo spettacolo ricordo un episodio avvenuto sul transatlantico che lo portava in Germania. Le sue performance all’Olimpiade sono incredibili: vinse in un contesto difficilissimo. Anche oggi vederlo correre nelle immagini d’epoca è impressionante: ha uno stile perfetto”.
Come narratore Buffa dice di essersi ispirato a Philippe Daverio che «mi ha insegnato l’arte della divulgazione. Ho visto e registrato tutte le puntate di Passepartout». I suoi due grandi maestri sono Gianni Brera («mio padre mi comprava il Guerin Sportivo e mi faceva leggere l’Arcimatto di cui capivo il 30 per cento») e Aldo Giordani («un grande telecronista di pallacanestro, assolutamente non catalogabile»). Per tutti gli appassionati di sport, e non solo, un evento teatrale imperdibile.