Sono settimane difficili quelle che ultimamente si vivono in “ casa” Chiaramonte Calcio.
Mi piace usare il termine “casa” perché quest’anno il Chiaramonte Calcio è stato gestito come una grande e bella famiglia.
Un progetto ambizioso quello messo su dal presidente Gianni Gatto (in foto) che ha coinvolto tanti giovani, sponsor, professionisti ecc…in questa stagione calcistica.
Un campionato iniziato con tutte le carte in regola e che per tutto il girone di andata, non ha fatto altro che regalare emozioni e gioie a tutte le parti coinvolte ed ai sostenitori. Da qualche settimana a questa parte però si respira un aria diversa. La squadra è spenta, demotivata e quasi sempre “perdente”. Quando si gioca si sa si può vincere o perdere ma quando le sconfitte cominciano ad essere seriali occorre capire che cosa non va, ed è questo il quesito che si è posto il Presidente Gatto.
“ Sono settimane ormai che mi interrogo su cosa stia succedendo alla mia squadra. Ho creduto con tutto me stesso a questo progetto sin dal primo giorno, ho fatto sempre il possibile per vedere in primis soddisfatti i ragazzi e poi me stesso. Nelle ultime settimane si è spezzato l’equilibrio, è come se qualcosa si fosse rotto. I ragazzi continuano ad allenarsi ma non vedo più in loro entusiasmo o voglia di lottare, è come se volessero solo portare a termine l’impegno preso ma non credono in più in se stessi e nella squadra. Ho fatto varie ipotesi e ho provato a trovare diverse soluzioni senza alcun successo. Dal canto mio sono convinto che l’allenatore sia un po’ il perno di una squadra e che abbia un ruolo chiave. Ho affrontato con lui in persona più volte l’argomento, richiamandolo e Andolina sostiene di potercela fare a rimettere in piedi la squadra. Così ho deciso di dargli un ultima chance mettendomi un po’ da parte e lasciandolo libero di agire come meglio crede. La partita di domenica sarà un ultima opportunità, se dovesse andar male deciderò di conseguenza come meglio procedere. Non voglio rinunciare al mio progetto, al mio obiettivo e insieme a me non lo vogliono neanche i ragazzi che, ripeto, fino alla fine ce la stanno mettendo tutta. Non si può gettare la spugna nel rispetto di noi stessi, dei nostri sostenitori e degli sponsor che hanno creduto in noi!”