Il sindaco di Ragusa, Federico Piccitto, si è difeso dalla notizia appresa dalla stampa rispetto al fatto di essere indagato per atto dovuto del reato di abuso d’ufficio e appropriazione indebita insieme con il dirigente dell’ufficio urbanistica Marcello Dimartino. La controversia, come si ricorderà, è stata fatta emergere dall’emittente televisiva Video Mediterraneo e verte sulla proprietà di un terreno che ha acquistato un ragusano di 70 anni dove oggi sorge il parcheggio del porto turistico di Marina di Ragusa. Appena ieri Piccitto aveva dichiarato, in una nota, che “per quello che mi è dato comprendere posso riferire dell’esistenza, da tempo, di taluni contenziosi di carattere civilistico ed amministrativo. Infatti è pendente al Tar una causa per stabilire a chi appartengono i terreni dove sorge il parcheggio”. Inoltre il sindaco ha scritto “di non sapere nulla del procedimento a suo carico”. In più Piccitto ha precisato che “si tratta di una vicenda che ho appreso esclusivamente dalla stampa non avendo mai saputo di essere stato denunciato. Non conosco i contenuti della denuncia – ha sottolineato il primo cittadino – ma posso con fermezza dichiarare che la mia amministrazione ha sempre operato con onestà correttezza, trasparenza e sempre nel rispetto della legalità”. Fin qui la presa di posizione del sindaco di Ragusa Piccitto.
Oggi, però, l’emittente Vm ha diffuso un documento in cui appare evidente che il sindaco era perfettamente a conoscenza dell’indagine a prescindere da quanto dichiarato dallo stesso primo cittadino. L’indagine, seppur per atto dovuto, esiste. E gli interessati erano a conoscenza del procedimento penale sin dal 5 settembre scorso. E’ la data in cui il legale della parte offesa, l’avvocato Giuseppe Lipera, ha inviato una lettera al Comune chiedendo un incontro chiarificatore. Ieri pomeriggio il Comune ha dato la risposta al penalista manifestando la contrarierà a fissare un incontro perché non lo ritiene opportuno avendo già manifestato la propria posizione nelle memorie di costituzione dei giudizi pendenti per la cui definizione si attende la decisione degli organi giurisdizionali. E il documento in questione è sottoscritto dal sindaco Federico Piccitto e dall’avvocato del Comune Sergio Boncoraglio. Perché, dunque, il sindaco ha dichiarato di non essere a conoscenza dell’indagine che lo riguarda? I nodi della vicenda restano tutti da sciogliere.