Alcune aziende erano persino finite in bancarotta, chiudendo i battenti a causa dei furti subiti da una banda di ladri seriali di Catania che avrebbe colpito in mezza Sicilia. I componenti del gruppo criminale avrebbero rubato attrezzature e materiale, per un valore complessivo superiore al milione di euro, a numerose aziende siciliane, riducendone alcune sul lastrico per l´impossibilità, da parte dei titolari, di potere continuare ad eseguire gli interventi richiesti da società appaltanti e clienti. Le indagini degli investigatori hanno permesso di sgominare una banda di ladri seriali catanesi specializzati nel furto di macchine per il movimento terra e di materiale vario. 13 degli indagati sono stati arrestati mentre altre quattro persone sono attualmente irreperibili. Le perquisizioni domiciliari e non solo si sono protratte per tutta la notte tra mercoledì e giovedì.
I furti, circa una ventina, sono stati commessi a Ragusa, Messina, Enna, Siracusa, Caltanissetta e Catania. Obiettivi della banda erano mezzi da lavoro piuttosto costosi e indispensabili alle aziende per il loro lavoro: camion, escavatori, gru, bobcat, ruspe, attrezzature di varia tipologia per lavori edili e pezzi di ricambio. Ma i ladri non disdegnavano di portarsi via anche vino, prodotti caseari, salumi e indumenti. Tutta la merce rubata veniva poi venduta ai ricettatori.
Il furto più ingente, 500mila euro di bottino, commesso nel 2016, aveva costretto un´impresa edile di Comiso a chiudere. Da qui le indagini che hanno consentito di sgominare la banda, i cui componenti erano particolarmente attenti per non farsi scoprire: usavano difatti telefonini comprati esclusivamente per comunicare tra loro sui colpi programmati, utilizzando un linguaggio in codice, e poi li gettavano via. Il covo della banda era in una zona ad alta densità criminale di Catania, piazza Caduti del mare. Da lì si muovevano per effettuare i sopralluoghi propedeutici ai colpi, di cui uno compiuto ai danni di una ditta all’ingrosso di abbigliamento nel Catanese, dove il gruppo aveva trovato 100mila euro in contanti. Parte della refurtiva è stata nel frattempo recuperata (fonte: Corriere di Ragusa).