Al via da domani, tutti i giorni sino a venerdì 27 ottobre, il primo appuntamento dell’ottava edizione della rassegna di teatro per ragazzi denominata “I colori della fantasia” promossa dal Centro Teatro Studi con il supporto del Comune di Ragusa e, in particolare, degli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione. Domani, a partire dalle 10, al teatro Quasimodo di via Ettore Fieramosca 39, andrà in scena “Sognando Hansel e Gretel” (nella foto) di Laura Tornambene, con la regia di Franco Giorgio. La rappresentazione, rivolta ai ragazzi di età compresa tra i 5 e gli 11 anni, parla di una bambina, Eva, indipendente e volitiva che non accetta il fatto che a casa loro sia arrivato un nuovo ospite, un fratellino a cui i genitori dedicano molte attenzione trascurando un poco la stessa Eva. La quale è a dir poco sconcertata dal comportamento dei suoi genitori. Che, tra l’altro, non le raccontano più la fiaba della buona notte. Mentre lei era molto affezionata a quel “rito” che ogni sera si metteva in atto. Così un bel giorno Eva decide di andare via di casa e di raccontarsi da sola la favola della buona notte che più le piace, la storia di Hansel e Gretel. Ben presto, però, il sonno prende il sopravvento ed Eva si addormenta. E così, nel sonno, la storia di Hansel e Gretel si materializza e, fra realtà e fantasia, rivive la famosissima favola. Favola che viene interpretata come una vera e propria metafora del riscatto, della volontà degli esseri umani, piccoli o grandi che siano, a lottare per un mondo migliore. “Sono quattro – dice il regista Franco Giorgio – gli appuntamenti con le varie repliche che terremo nel corso di questa settimana. Per informazioni e prenotazioni è possibile contattarmi al 338.9886883. E’ un appuntamento che, ne siamo certi, non mancherà di attirare l’attenzione di tutti i giovani che parteciperanno”. A curare la comunicazione esterna è l’impresa Calogero Costruzioni Srl di Comiso che ha creduto nel progetto mettendo in rilievo il fatto che anche gli imprenditori privati possono investire in cultura.