Un giorno sui toni del blu conclusosi in piazza Matteotti con una suggestiva illuminazione della facciata di Palazzo dell’Aquila, in occasione della Giornata Mondiale del Diabete. Un evento all’insegna della collaborazione tra azienda sanitaria, mondo del volontariato e sponsor privati, per dare informazioni utili per la prevenzione e assicurare assistenza a chi già soffre di questa patologia.
“Ore intense, piene di iniziative”. Commenta così Giovanna Miceli, Presidente Aiad onlus Ragusa: “Una giornata che si è aperta stamane con un partecipatissimo open day presso l’ospedale civile, dove gli utenti hanno usufruito di un servizio informativo e dello screening gratuito grazie al personale sanitario e al dottore Schembari. Nel pomeriggio siamo stati poi ospiti della palestra Vitality. Un incontro a 360 gradi: con gli interventi del dottor Schembari, che ha spiegato la patologia e le nuove tecnologie per gestirla e curarla, il dottor Iachelli, che ha messo poi in evidenza l’importanza dell’attività fisica per gestire la patologia e prevenirla, l’intervento del dottor Perremuto che ha invece parlato della corretta alimentazione ed infine la dottoressa Chiara Iacono che ha illustrato la prevenzione del Piede Diabetico”.
Gli interventi:
Dr. Raffaele Schembari, diabetologo del Centro di diabetologia del P.O.: “Fino a dieci anni fa la terapia consisteva solo in pochissimi farmaci e pochissime opportunità, oggi a seguito di una crescita esponenziale in ambito diabetologico possiamo avvalerci di differenti farmaci che ci consentono di avere un’esponenziale di 2000 combinazioni. Con i nuovi farmaci di queste ultime generazioni abbiamo la possibilità di personalizzare le terapie per i nostri pazienti con risultati ottimi sia sul compenso glicemico che sulla prevenzione delle complicanze”.
Dr. Tati Iachelli, medico dello sport: “L’idea di associare la cura farmacologica a scopo terapeutico e l’attività fisica è il messaggio importante di oggi perché muoversi fa bene ed ha un valore preventivo. L’applicazione è modulata individualmente e, adattata alla patologia, diventa un trattamento non farmacologico ma con significato terapeutico che attraverso i parametri dell’intensità della durata e della frequenza migliora le condizioni di salute. Se è vero per tutti che siamo nati per correre perché il muscolo è il più grande regolatore metabolico del nostro organismo, per il soggetto diabetico lo è ancora di più perché esso durante il movimento annulla le sue condizioni di patologia e diventa uguale agli altri, nel momento in cui si ferma, pian piano torna nelle condizioni della patologia”.
Dr. Vito Perremuto, dirigente capo del servizio igiene e prevenzione della salute e degli alimenti dell’Asp di Ragusa: “In linea generale dobbiamo fare una distinzione obbligatoria. Il diabetico di tipo 1 in quanto insulina dipendente può e deve mangiare qualsiasi cosa, per il diabetico di tipo 2 paradossalmente è la stessa cosa: ciò che differenzia l’alimentazione è la condizione di peso del paziente. Il paziente normo peso deve solo equilibrare quello che introduce senza sacrifici di sorta preferendo un modello di dieta mediterranea che permette meglio di controllare gli zuccheri glicemici e gestire la sindrome metabolica. È il modello dietetico per eccellenza riconosciuto dall’Associazione Mondiale della Sanità come arma di prevenzione primaria delle malattie cronodegenerative di cui fa parte anche il diabete oltre alle malattie cardio vascolari ed i tumori. La dieta mediterranea prevede la nostra preziosissima pasta con carboidrati complessi e non zuccheri semplici (caramelle, bevande), una riduzione dell’apporto di grassi prediligendo quelli di origine vegetale come il nostro olio di oliva e una moderata quantità di proteine che si trovano soprattutto nel pesce. Per il diabetico sovrappeso prima si deve raggiungere il livello normopeso e poi si può adottare questo modello dietetico mediterraneo senza grossi problemi. Un regime alimentare corretto ed equilibrato, associato ad un’adeguata attività fisica è fondamentale per prevenire malattie cronodegenerative compresa la sindrome metabolica che è l’anticamera del diabete.
Dr.ssa Chiara Iacono, tecnico ortopedico della Medical Supporti: “Da più di vent’anni la Medical Supporti si occupa della prevenzione e della cura del piede diabetico. Purtroppo i sintomi spesso sono silenti per questo lo studio approfondito del piede e un accurato esame computerizzato durante il passo ci consentono di prevenire o se occorre sviluppare soluzioni personalizzate per evitare complicanze”.
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