Il pareggio di domenica, aggiunge un altro punto all’asfittica classifica degli azzurri: due volte in vantaggio, vengono raggiunti, ed A? quindi rimandata a data da destinarsi la seconda vittoria in campionato.
A? sintomatico che guardando la classifica, si nota nelle caselle delle vittorie, una sola per città di Ragusa, Adrano e Real Aci le ultime 3 classificate: su 17 partite giocate, gli iblei hanno vinto una sola volta, pareggiato 6 volte e perso 10 volte.
Un ruolino di marcia da retrocessione, anche se la squadra ha spesso raccolto meno di quello che ha seminato, ma molti punti sono stati persi per inesperienza, data l’etA? media molto bassa per la squadra.
A? la storia di sempre, la squadra si batte, lotta ma si dice che ‘la botte dè il vino che ha” e quindi non A? un caso se si è in piena zona retrocessione.
SocietA?, pubblico e squadra, da che esiste il calcio, compongono il trinomio imprescindibile per fare andare avanti la baracca, per vincere le partite, affrontando assieme i problemi che lo sport presenta nell’arco del campionato.
Analizzando la situazione azzurra, e volendo stilare una classifica, il primo posto spetterebbe alla squadra, il secondo al pubblico e gli ultras, il terzo posto alla società, che col suo comportamento ha compromesso il tutto, non ufficializzando il direttivo, non dando nessuna forma di sostanza, e latitando al momento di pagare i rimborsi spese.
A questo punto, considerato che stiamo parlando di una città di 70.000 abitanti, che i tifosi capiscono di calcio e non vogliono essere presi in giro, si chiede alla società la grazia di presentare i quadri dirigenziali, di operare professionalmente per mettere la squadra nelle condizioni migliori, per portare fuori dalle secche, la navicella azzurra, senza sperare nelle disavventure delle altre pericolanti, e salvarsi dalla retrocessione, per meriti propri.