La Cgil di Ragusa aderisce e partecipa al Sit ‘ in organizzato oggi a Pozzallo da Arci e altre associazioni in solidarietà all’ONG spagnola Open Arms per ribadire che salvare vite umane in mare non A? reato.
Siamo di fronte ad un forte arretramento sul piano della garanzia dei diritti umani per i migranti che attraversano il Mediterraneo.
La politica dell’Europa e dell’Italia in prima linea, rivolta alla ‘esternalizzazione dei confini’ rischia di aggravare la situazione nel Mediterraneo. Da un lato si fa pressioni sulle Ong, e dall’altro si fa sempre maggiore affidamento alle autorità libiche senza nessuna garanzia circa il rispetto dei trattati internazionali e dei diritti umani dei migranti.
Secondo quanto dichiarato da un recente rapporto di Medu, medici per i diritti umani, l’85% dei migranti giunti dalla Libia ha subito in quel paese torture e trattamenti inumani e degradanti e nello specifico il 79% è stato detenuto/sequestrato in luoghi sovraffollati ed in pessime condizioni igienico sanitarie, il 70% ha subito costanti deprivazioni di cibo, acqua e cure mediche, il 65% gravi e ripetute percosse.
Per questo motivo il calo del numero di sbarchi tanto sbandierato dal Ministro Minniti non è una vittoria; gli accordi con la Libia, Paese non democratico in mano a gruppi e bande armate in conflitto per il controllo del territorio che lucrano anche sul traffico degli esseri umani, non garantiscono il principio di tutela dei diritti umani e della dignitA? delle persone. Bisogna cambiare rotta, per una corresponsabilizzazione degli stati membri dell’UE, a tutela delle vite umane.
Non possiamo continuare a vedere il Mediterraneo diventare un cimitero di vite umane e non possiamo più sopportare l’affidamento di centinaia di migliaia di bambini, donne e uomini alla Libia.
Per questo A? urgente rivedere il Trattato di Dublino e attivare subito corridoi umanitari soprattutto in relazione ai violenti conflitti, primo fra tutti quello in Siria.
Giuseppe Scifo
Segretario generale Cgil di Ragusa