Quella di stasera è stata la conferma di una grande squadra, che non tutti, all’inizio di stagione abbiamo apprezzato.
La gara 1 della finale dei playoff scudetto ha sancito che Recupido, con il suo staff tecnico e una rosa comunque non completa, e non formata certo per vincere il campionato, hanno dato vita ad una squadra che con minime integrazioni non sarebbe seconda a nessuno, nell’attuale panorama della pallacanestro femminile italiana.
Va considerata la grande esperienza di Schio, la maggiore abitudine ai grandi appuntamenti, i giorni in più di riposo, il fattore campo, contrapposti alla nostra panchina corta, alla allergia al tiro dall’arco dei 6.75, la cronicità di errori banali, il fatto di non poter disporre in campo di un play adeguato alle esigenze della squadra.
Come hanno rilevato i telecronisti, come sussurra qualche tifoso, come se ne parlava da tempo, la Soli ha i suoi limiti e, soprattutto, non può sostenere 40 minuti di gioco.
Se può essere apprezzata per la visione del gioco, per quanto non abbia mai fatto vedere grandi cose, è inammissibile che un play titolare stenti a tirare e quando lo fa, spesso, occorrerebbe indirizzare il canestro verso la palla.
Quella che era il play titolare non c’è più: secondo chi scrive è una risorsa importante della squadra che è stata buttata via, gli errori delle ultime partite sono sicuramente dovuti ad ansia da prestazione, dopo il troppo tempo passato in panchina.
Considerato quello che ha fatto, finora, l’allenatore, non si possono criticare le sue scelte, ancorché non condivise, ma è opportuno chiamare le cose con nome e cognome.
Qualcuno potrebbe considerare poco opportuno il momento, ma i minuti finali giocati senza play, con Consolini fatta entrare al posto di Soli, tenendo in panchina Gorini, non consentono tollerare oltre una situazione che doveva essere affrontata molto prima e, forse, nasconde problemi che non sono solo tecnici.
Per tutto questo, la Passalacqua ha portato a termine un’impresa, ha ridimensionato Schio, ha giocato alla pari con le più titolate avversarie e ha dimostrato di poter aspirare, legittimamente, anche allo scudetto.
L’avvio di Schio è in scioltezza, 6-0 dopo nemmeno tre minuti durante i quali Ragusa perde due palle, sbaglia con Consolini e Ndour dai 6,75 e non riesce a segnare nemmeno un punto.
E’ la Consolini, oggi la migliore in campo delle iblee con un bottino di 18 punti all’attivo, a mettere dentro i primi due punti, la Yacoubou cattura un rimbalzo e porta Schio sull’ 8 -2, poi Ragusa, trascinata soprattutto da Kuster, piazza un parziale di 9 a 0 e si porta sull’ 8-11. Ancora le biancoverdi vanno avanti di 5 punti, 10-15 e 12-17, sempre per merito di Hamby.
Si chiude con una bella azione della Anderson, sul 14-17 per Ragusa.
La seconda frazione si apre con un doppio gioco da tre punti di Schio, protagonista la Yacoubou, oggi incontenibile, in un minuto Ragusa va sotto sul 20-17, soffre troppo la difesa delle scledensi e arriva troppo spesso ai 24 secondi.
Formica e Kuster tentano di arginare la tripla ‘solo retina’ di Masciandri, la Consolini piazza una tripla e un gioco da tre punti e si avvicina sul 29-27, Zandalasini, quest’oggi non in grande serata, e Rees, vanno avanti di 6, sul 33-27, nel finale due errori di Ragusa, sfruttati a metà dalla Dotto, permettono a Schio di chiudere sul 35-27.
La terza frazione è la sintesi della partita, con Schio che esprime tecnica e grandi individualità ma è messa in difficoltà dal gioco orchestrato da Recupido, fanno la differenza i numerosi errori evitabili, di Ragusa, e l’assoluta mancanza di coraggio nel tiro dall’arco dei 6,75.
Ragusa conquista la frazione per 12-18, si chiude sul 47-45, dopo che Schio era andata avanti anche di 8, sul 43-35.
Nella quarta frazione Ragusa cede, perde lucidità, il gioco si fa concitato e, a tratti, disordinato, anche se Schio non pigia sull’acceleratore.
Due soli punti di Kuster nei primi 8 minuti, una serie di errori delle iblee ai quali le venete oppongono subito conclusioni positive nell’azione successiva, comprensibile la stanchezza, qualcuna delle biancoverdi va in bambola, Consolini segna i due punti per il 53-49 e Ndour aiuta a contenere lo svantaggio finale che si assesta sul 62-56 dopo una tripla ancora della Consolini e l’ultimo canestro della Ndour.
Immutate le difficoltà per avere la meglio su Schio, ma, per la prima volta, pur con una squadra che non si giudicava potesse arrivare in finale, c’è la consapevolezza e il piacere che si gioca alla pari.
Ancora di più, tutto quello che verrà, sarà ancora più gradito.
Famila Wuber Schio – Passalacqua Trasporti Ragusa 62 – 56 [1-0]
Famila Wuber Schio – Passalacqua Trasporti Ragusa 62 – 56 (14-17, 35-27, 47-45, 62-56)
FAMILA WUBER SCHIO: Yacoubou* 23 (9/14 da 2), Gatti, Tagliamento NE, Anderson* 7 (3/6, 0/4), Masciadri 3 (1/3 da 3), Hruscakova* 4 (2/4 da 2), Zandalasini* 11 (4/9, 0/1), Ress 4 (2/3 da 2), Dotto* 6 (2/8 da 2), Macchi 4 (2/4 da 2)
Allenatore: Vincent P.
Tiri da 2: 24/52 – Tiri da 3: 1/8 – Tiri Liberi: 11/16 – Rimbalzi: 37 9+28 (Yacoubou 10) – Assist: 19 (Anderson 6) – Palle Recuperate: 9 (Dotto 6) – Palle Perse: 10 (Yacoubou 3)
PASSALACQUA TRASPORTI RAGUSA: Consolini* 18 (5/12, 2/5), Gorini, Valerio NE, Spreafico, Formica 1 (0/3, 0/1), Miccoli NE, Soli*, Bongiorno, Hamby* 11 (5/13 da 2), Kuster* 15 (6/7, 1/2), Ndour Gueye* 11 (3/7, 1/6)
Allenatore: Recupido G.
Tiri da 2: 19/42 – Tiri da 3: 4/18 – Tiri Liberi: 6/9 – Rimbalzi: 39 11+28 (Hamby 11) – Assist: 12 (Hamby 5) – Palle Recuperate: 3 (Soli 2) – Palle Perse: 14 (Squadra 3)
Arbitri: Maschietto C., Pepponi G., Colazzo E.