Filippo Spataro, Sindaco di Comiso, e Gigi Bellassai, Presidente del Consiglio Comunale, non esitano a giudicare sterili le polemiche sul Castello dei Naselli: “Sterili le polemiche. Il piano triennale prevede l’acquisizione del castello. Da tempo lo valorizziamo con eventi culturali”
“Il castello dei Naselli di Aragona deve restare un bene della comunità comisana.
Non c’è alcun dubbio da dirimere in merito. Non abbiamo mai avuto alcun tipo di perplessità – afferma il sindaco di Comiso, Filippo Spataro -.
Ci sono delle certezze che non potrà sfatare né la campagna elettorale e neppure chi, adesso, munito di bacchetta magica, profetizza quello che solo ieri non sarebbe stato neppure pensabile se non fosse stato per i sacrifici di tutti i comisani e per la politica amministrativa che abbiamo portato avanti in questi anni.
Oggi, fuori dal dissesto sembra tutto possibile. Ovvio.
Non abbiamo mai pensato che il Comune non dovesse acquistare un bene così importante, ma non era pensabile così abbiamo fatto quello che si poteva: valorizzarlo con eventi culturali, aprirlo alla città.
Adesso che, finalmente, siamo usciti dal dissesto l’abbiamo inserito nel Piano triennale delle opere pubbliche ed è un punto importante del nostro programma. L’acquisizione è strettamente connessa ai Fondi che la Comunità Europea mette in bando affinché i Comuni possano acquistare beni storico-architettonici. Comiso adesso può guardare avanti con molte certezze in più”.
“Il castello è il cuore di Comiso, insieme agli altri beni storico-architettonici dei quali la nostra città è ricca –aggiunge il presidente del Consiglio Gigi Bellassai-.
Per questa ragione in questi anni l’amministrazione ha promosso eventi e incontri, mostre, attività teatrali di spessore, che potessero rendere il castello ‘vivo’ grazie alla sinergia con i proprietari e alla collaborazione di cittadini e associazioni che hanno a cuore Comiso proprio come noi.
Il Comune è sempre stato promotore di manifestazioni al suo interno perché, da comisani prima che da politici, amiamo i nostri beni architettonici e storici e li valorizziamo.
L’acquisizione è indispensabile affinché il Comune possa integrare anche nell’offerta turistica un immobile di cotanto splendore. La storia di Comiso è intrisa della storia del castello Naselli, dei fatti accaduti alla sua corte. L’inserimento nel piano triennale delle opere pubbliche della sua acquisizione non è più un sogno ora che siamo riusciti ad uscire dal dissesto. Nel percorso che i turisti vorranno fare nella nostra amata Comiso troveranno come è successo in questi anni le porte aperte nel nostro castello che diverrà presto del Comune e allora si potrà pensare di ripristinarlo, restaurarlo, e renderlo fruibile al cento per cento”.