Strutture associative di grande valenza per il turismo e la valorizzazione del patrimonio artistico culturale di ogni territorio, le Pro Loco hanno da sempre costituito un baluardo solido contro le deficienze degli enti e delle strutture preposti al settore del turismo, ancora di più dove sono state ben gestite, come nel caso di Ragusa, con eventi e organizzazione di livello.
La prima Giornata nazionale delle Pro Loco, che si celebrerà domenica 3 giugno, costituisce l’occasione per una celebrazione di queste associazioni che tanto hanno apportato al territorio, in termini di promozione e diffusione delle singole peculiarità, sarà un appuntamento voluto per far conoscere il grande e diversificato mondo delle Pro Loco, in concomitanza con l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale #Europeforculture.
Per l’occasione sono state studiate, in tutta Italia, numerose iniziative per permettere a cittadini e turisti di riscoprire i tanti tesori culturali, spesso dimenticati, che fanno parte del nostro patrimonio.
La grande tradizione della Pro Loco di Ragusa, fondata nel 1986, non poteva smentirsi in questa occasione, i responsabili hanno puntato l’attenzione su un gioiello archeologico di straordinaria bellezza e di grande impatto mediatico come la Grotta delle Trabacche, conosciuta anche attraverso alcune fiction televisive, che da alcuni anni è stata acquisita dall’Assessorato Regionale BBCC.
L’intento della Pro Loco è quello di permettere a tutti coloro che avessero la voglia e l’interesse di scoprire il sito, di farlo grazie ad una visita guidata sotto l’egida della Soprintendenza di Ragusa che patrocina la manifestazione.
A collaborare alla riuscita dell’iniziativa ci sarà anche Legambiente di Ragusa che si è occupata, insieme con alcuni giovani delle comunità di migranti, di rendere più agevole, diserbandolo, il percorso di circa 700 metri che, attraversando la campagna iblea, va dal parcheggio sulla strada dei Cento Pozzi fino allo spiazzo antistante alla grotta.
Dal punto di vista pratico, bisogna ricordare che il sito può essere visitato solo se seguiti da personale specializzato e a gruppi limitati 25/30 persone: per questo motivo dal 3 giugno all’8 giugno sarà possibile, gratuitamente, prenotarsi con una mail a prolocoragusa@gmail.com o scrivendo alla pagina facebook della pro loco di Ragusa precisando l’orario preferito ed il numero di partecipanti.
Le visite si effettueranno, sabato 9 giugno, ogni mezzora a partire dalle ore 9,30 accompagnati a turno dagli archeologi Giovanni Distefano e Saverio Scerra.
L’attività è stata inserita nel cartellone nazionale pubblicato nella pagina dedicata alla Giornata Nazionale delle Pro Loco e pubblicizzato in tutta Italia attraverso una campagna di comunicazione dedicata.
L’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa, lunedì 28 maggio alle 12,30, presso la Soprintendenza di Ragusa in Piazza Libertà.
A fare gli onori di casa il Soprintendente, l’architetto Calogero Rizzuto, e il dott. Saverio Scerra, archeologo, che si sono detti felici di accogliere l’iniziativa meritevole di grande attenzione, che offre l’opportunità di mettere in luce un sito importante del territorio, da poco acquisito al patrimonio del Demanio, in quanto, fino al 2016, si trattava di una proprietà privata.
A illustrare l’evento il giornalista, e responsabile della Pro Loco di Ragusa, Mario Papa, che ha parlato della Giornata nazionale delle Pro Loco che sarà dedicata all’ ‘adozione’ di un monumento o di un sito, scelto fra quelli che non sono sotto i riflettori delle folle di turisti, solitamente rivolti ai beni artistici e architettonici di maggiore impatto, anche mediatico.
Messa in rilievo l’esigenza della prenotazione che potrà permettere una migliore gestione logistica delle visite,
ricordiamo ancora : prolocoragusa@gmail.com e pagina facebook proloco ragusa
Il raduno dei partecipanti al parcheggio adiacente alla strada dei ‘centopozzi’.
Il Soprintendente Rizzuto ha specificato come il sito, da tempo, è stato chiuso, mentre, adesso, grazie anche a politiche diverse dell’assessorato regionale dal quale dipende la Soprintendenza, si pensa di avvalersi dell’istituto della manifestazione di interesse per trovare un’associazione che possa acquisire la gestione del sito che comprende una vasta area, la valle del Buttino, sedi di insediamento di un altro ipogeo, di minore importanza.
Presente alla conferenza stampa anche il prof. Claudio Conti, del Circolo ‘Il Carrubo’ di Legambiente Ragusa, associazione ambientalista che è stata coinvolta nell’iniziativa.
Con la collaborazione di un gruppo di migranti, che operano sulla base di un protocollo di Legambiente con la Prefettura, il sito è stato ripulito e liberato da sterpaglie.
Nell’occasione il prof Conti ha messo in risalto il proficuo rapporto con alcuni migranti, mirato all’integrazione, come pure l’architetto Rizzuto ha evidenziato la collaborazione con alcuni migranti dello SPRAR di Chiaramonte Gulfi, che si esplica in una mission assai importante dove si concentrano tutela del bene culturale, lavori di scavo e attività di valore sociale.
Il dott. Scerra ha parlato della valenza della Grotta delle Trabacche, testimonianza degli abitanti dell’altopiano del V – VI secolo dopo Cristo, pregevole esempio di tomba a baldacchino, unica nel territorio ragusano per maestosità e per la sua monumentalità, da sempre metà di turisti e, di recente, salita agli onori della cronaca per essere stata scelta come location di riprese della serie televisiva del Commissario Montalbano, segnatamente nell’episodio dal titolo “Il cane di terracotta”
In chiusura della conferenza stampa, il Soprintendente ha espresso l’auspicio che il sito possa trovare adeguata gestione affidata a qualche associazione, seguendo una politica che ha visto già affidati il parco di Kaucana, ad una associazione di Santa Croce Camerina, l’orto mosaico di Giarratana, al Comune, la Torre Cabrera al Comune di Pozzallo, gli scavi del Giardino Ibleo di Ibla ad un privato che garantisce la pulizia del sito, secondo i nuovi intendimenti dei vertici dell’assessorato che intendono favorire la fruizione di questo tipo di beni pubblici.