Dopo le prime visite istituzionali, nella mattinata di oggi, giovedì 28 giugno,il Sindaco di Ragusa Cassì ha presenziato alla prima conferenza stampa, convocata per la presentazione del Ragusa Foto Festival.
Come ha avuto modo di evidenziare nel suo intervento di apertura dell’incontro con i giornalisti, l’importante appuntamento offre l’opportunità della particolare rilevanza culturale che permette di inaugurare, alla grande, l’attività di una sindacatura che ha posto come prioritaria la cultura e i progetti relativi, come indispensabile volano per la crescita della città.
Cassì Sindaco di un vero cambiamento, anche nell’approccio all’evento, per l’apprezzamento nei confronti delle scelte del suo predecessore, unitamente a quello per gli organizzatori di una manifestazione che fa leggere la sua valenza attraverso il fatto di aver raggiunto la settima edizione.
Felice di poter godere di questo tipo di iniziative che sfruttano le enormi potenzialità del territorio, indubbiamente foriere di ulteriore interesse per la nostra terra.
Presente alla conferenza stampa anche il Commissario del Libero Consorzio dei Comuni di Ragusa, il dr Salvatore Piazza, ente coinvolto non solo per il Patrocinio concesso ma anche per aver messo a disposizione i locali di Palazzo La Rocca, a Ragusa Ibla, come sede di una delle mostre di questa edizione.
Anche il dr Piazza ha voluto esternare i sensi della più profonda soddisfazione per aver favorito lo svolgersi dell’evento che considera di grande importanza per la valorizzazione del territorio.
Dal 2012 Il Ragusa Foto Festival costituisce un’occasione di approfondimento e di scambio dedicato alla fotografia, con una particolare attenzione ai giovani e al territorio nel quale la Sicilia si trova immersa, quello del Mediterraneo.
Ogni anno la direzione artistica e il comitato scientifico individuano un tema specifico attorno al quale ruotano mostre ed eventi proposti dal Festival. Ai lavori di autori riconosciuti nel panorama della fotografia contemporanea, si affiancano progetti realizzati da autori più giovani che provengono dalle istituzioni italiane di Alta Formazione Artistica, con il preciso intento di proporre una riflessione sulla portata metodologica dello studio della fotografia.
Il festival si svolge in alcuni dei più interessanti edifici storici di Ragusa Ibla, tra cui Palazzo Cosentini, nel quale si trova il nucleo centrale delle mostre, Palazzo La Rocca, e l’auditorium di San Vincenzo Ferreri.
Durante le giornate inaugurali, a complemento delle diverse mostre, il Festival propone un programma di eventi che comprende conferenze, talk con gli autori, proiezioni, workshop e letture portfolio.
E’ organizzato dall’Associazione Culturale Antiruggine, ente senza scopo di lucro che ha quale obiettivo principale la promozione e lo sviluppo culturale della Sicilia attraverso l’organizzazione e la realizzazione di manifestazioni ed eventi, in particolare nel territorio Ibleo.
L’organizzatrice, Stefania Paxhia, giornalista professionista e ricercatrice sociale, è ideatrice e fondatrice di Ragusa Foto Festival. Appassionata di geopolitica e trasformazioni sociali, specializza in Relazioni Internazionali alla Pontificia Università Lateranense, ha collaborato con il dipartimento di Comunicazione diretto dal professore Mario Morcellini, alla Sapienza di Roma. A Milano ha lavorato alla Rappresentanza della Commissione Ue e nello staff del Sindaco di Milano Letizia Moratti, e alla campagna per la candidatura milanese all’Esposizione Universale del 2015.
La Paxhia ha illustrato le novità di questa edizione, evidenziando che il Ragusa Foro Festival abbraccerà, quest’anno, un periodo più esteso, fino al 19 agosto, per permettere anche ai tanti turisti di poter apprezzare le esposizioni.
Con un ruolo di primo piano nel contesto del Mediterraneo, per secoli la Sicilia è stata perno e centro di traffici, migrazioni e conflitti.
E proprio al tema del conflitto il Ragusa Foto Festival sceglie di volgere il proprio sguardo per l’edizione 2018, affrontando la questione della violenza e dello scontro, delle ferite e delle lacerazioni prodotti sul tessuto sociale e culturale, cicatrici e tracce inflitte ad un territorio.
L’isola maggiore del Mediterraneo diviene parte per un tutto più grande, luogo d’elezione per raccontare non solo sé stessa, ma il mare e i paesi che la circondano, l’Europa e il mondo, il passato e soprattutto il presente.
Nella scelta di un tema delicato e scottante, il tentativo del Festival di ricondurlo al campo della fotografia rappresenta un modo per attribuirgli significato rispetto alla contemporaneità, una via per inserirlo in una più ampia analisi della società e della cultura; l’intento è di promuovere un ricordo consapevole, capace di affrontare traumi e rimozioni collettive, per generare nuova memoria, e con essa nuova luce, in direzione di un’unità, un tutto che consideri ricchezza la diversità delle parti che lo compongono.
Gli autori esposti sono stati selezionati per lo sguardo che li contraddistingue, lontano dallo shock e dalla spettacolarizzazione del tema, che tende a degenerare in una pornografica e ripetuta messa in scena, in favore di un’analisi più lenta e profonda, capace di riflettere sui segni che violenza e conflitti lasciano sulla pelle dell’individuo e della collettività. Che il sole della Sicilia non accechi e non bruci le ali di Icaro, ma torni ad essere luce che illumina e disinfetta.
Oltre 500 immagini per 20 mostre dislocate nella cornice barocca di alcuni tra i più bei palazzi di Ragusa Ibla, inseriti nel contesto urbanistico riconosciuto come patrimonio Unesco.
Venerdì, 29 giugno, insieme ai protagonisti di questa VII edizione si darà il via al fine settimana dedicato alla fotografia,
Le mostre resteranno aperte fino a domenica 19 agosto (info www.ragusafotofestival.com).
Da rilevare il Patrocinio del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per l’edizione 2018 dal titolo ‘Rotte di collisione’.