Nel pomeriggio di mercoledì 1° agosto la VI Commissione Sanità dell’ARS ha votato la rete ospedaliera. Il testo è passato con sette voti favorevoli, quattro contrari e due astenuti (il Pd).
Secondo alcuni commenti, il testo è ritenuto apprezzabile, non avrebbe stravolto, fondamentalmente, l’impianto costruito da Gucciardi, e avrebbe accolto istanze provenienti dai territori.
Secondo la stampa regionale che ha seguito da vicino gli sviluppi della seduta, numerose le modifiche nella provincia di Agrigento e di Messina.
Significativi i cambiamenti a Palermo e provincia, a Trapani.
Critico il Movimento 5 Stelle che rileva una mancata riduzione degli sprechi, valutando la proposta come una replica di quanto architettato da Gucciardi con il precedente governo, “osteggiato solo a parole dall’attuale governatore e che oggi, in linea di continuità con il precedente esecutivo, ha finito semplicemente per portare a compimento il disegno dell’ex governo Renzi di archiviare definitivamente il diritto alla cura e alla salute dei siciliani”.
Per i componenti 5 Stelle della Commissione non è chiara “quale sia l’idea di questo governo sulla sanità, non ci è chiaro e non è chiaro nemmeno al governo stesso.
Si è passati dalla rete Gucciardi che accontentava tutti, alla rete Razza che invece si muove a macchia di leopardo. Insomma, da Gucciardi a Razza il risultato non cambia e lo sconfitto è sempre lo stesso: il popolo siciliano”.
In effetti, guardando alla realtà ragusana, non si avvertono sensibili cambiamenti per riportare, almeno, la rete ospedaliera nell’ambito delle regole stabilite dalla Balduzzi, per le tante discrasie più volte evidenziate in odine a quella che dovrebbe essere la realtà ragusana al netto degli accorgimenti studiati dai politici oer favorire il proprio bacino elettorale, anomalie di fronte alle quali l’assessor Razza, fino ad ora sembra restare indifferente.
Si attende in settimana l’esito della udienza del TAR che deve esaminare il ricorso presentato dal Comune di Ragusa, ma resta, intanto lo sconcerto per la totale ‘assenza’ dei parlamentari ragusani e della provincia che sembrano aver ignorato l’importante appuntamento in Commissione Sanità, come pure non sono intervenuti sulla importante problematica per difendere gli interessi del capoluogo, degli ospedali minori di periferia e, soprattutto gli interessi legittimi dl territorio a proposito del nuovo ospedale di Ragusa che dovrebbe, ma il condizionale è ormai d’obbligo, aprire entro la fine del 2018