Da quando c’è Giovanni Iacono ad occuparsi del verde pubblico, al Comune di Ragusa, come assessore al ramo, sembra di rivivere i tempi della Commissione di indagine per i fondi residui mancanti della Legge su Ibla.
In sei mesi di attività fu esitato positivamente il compito della commissione, ma Iacono non fece trapelare nessuna indiscrezione nel corso delle settimane di lavoro, anche alla fine fu messa a disposizione una esaustiva relazione con corredo di ampia documentazione, si poté capire in quali precisi periodi furono disattesi i vincoli della 61/81, si poterono dedurre i nomi degli amministratori responsabili del disallineamento, poi coperto e volutamente ignorato da tutti i sindaci che si sono succeduti a Palazzo dell’Aquila, fino al grillino Piccitto, ma non si poté ascoltare una sola parola, da Iacono, né un commento sui fatti che, ormai, erano a conoscenza di tutti.
Con il verde pubblico sta andando a finire nella stessa maniera, si procede tra mille difficoltà, si capisce che, ormai si tratta di una vera e propria emergenza, ma l’assessore non parla, annuncia una prossima conferenza stampa per rendicontare il lavoro svolto, ma tace su ogni richiesta di chiarimenti sull’appalto, sulle criticità dello stesso, sulle responsabilità di una situazione che fa emergere, ogni giorno, chiare responsabilità di addetti che, ormai, hanno dimostrato di non essere adeguati al ruolo e di non aver denunciato in tempo uno stato di cose che si doveva capire prossimo al collasso.
In effetti, anche vecchi amministratori della prima e seconda repubblica hanno ammesso candidamente che il verde pubblico è stato sempre la Cenerentola dei bilanci comunali, perché mai sono state stanziate somme adeguate e si è lavorato sempre in emergenza.
Oggi la situazione è diversa, non possono essere tollerate criticità di nessun tipo perché il verde pubblico è diventato metro di valutazione degli amministratori e un cespuglio in più, un semplice ciuffo d’erba che fa capolino in un marciapiede, possono segnare i destini di una amministrazione.
Segnalare erbe spontanee e sterpaglie è diventato lo sport preferito di questa estate, i social hanno elevato il verde pubblico a materia universitaria.
A questo punto, è doveroso chiarire alcuni aspetti della questione: si parla tanto di verde pubblico, ma in effetti, per ora al centro dell’attenzione c’è solo sfalcio e diserbo, solo opera di pulizia, di impianto, cura e manutenzione del verde pubblico non se ne parla, né il Capitolato speciale dell’appalto lo prevede.
Si tratta solo di un servizio di pulizia delle aree a verde, non si ha contezza di chi dovrà occuparsi dell’impianto del verde, della cura e della manutenzione delle piante.
Non si comprende perché tutto questo non viene chiarito in maniera opportuna, qualcuno, giustamente chiede il ripristino del servizio che curava il calendario verde giornaliero dei Salesiani, ma si ha l’impressione che si tratti di tutt’altro servizio.
Si è ormai compreso che il nuovo sindaco non intende entrare nel merito di scelte del predecessore, né intende valutare scelte e risultati, tantomeno gli effetti economici delle stesse, appare evidente che dopo mesi di interruzione del servizio, a fine giugno ci si è trovati davanti ad una situazione di emergenza che, però, dopo 60 giorni, non è stata risolta per evidente incapacità degli addetti per una gestione efficiente.
Si lavora ininterrottamente da fine giugno, ma diverse strade, ancora, sono invase da erbacce e sterpaglie, addirittura pare che in alcune strade l’erba sia cresciuta di nuovo, situazioni che si stanno aggravando in questi giorni per le prime forti piogge.
Evidentemente ci sono forti inadempienze degli uffici, addirittura pare che il responsabile del servizio si andato tranquillamente in ferie, all’inizio di agosto, segnale che non c’è consapevolezza dell’emergenza.
Ci sono problemi aggravati dall’impossibilità di non poter utilizzare i classici diserbanti, ormai vietati dalla legge, non si riesce ad avere elenchi aggiornati delle vie dove sono stati completati i lavori, qualcuno sostiene che sono venuti alla luce lavori eseguiti con estrema superficialità favorita dalla mancanza di controlli costanti.
Indiscrezioni riferiscono che l’assessore è al limite di perdere la pazienza, si vocifera che le aree a verde degli impianti sportivi e delle scuole non sono compresi nell’appalto, così che si dovrà provvedere, prima dell’inizio dell’anno scolastico e della stagione agonistica, a rendere agibili questi siti, situazione che complica non poco il lavoro dell’assessorato.
A questo punti è opportuno che venga fatta piena luce su tutte le criticità legate alla materia in questione e vengano adottati i necessari provvedimenti per riportare ordine ed efficienza nel settore che più volte, nel passato, ha mostrato segni di evidente lassismo.
Al via a Ragusa le procedure per la manutenzione straordinaria del verde pubblico
Con determina dirigenziale del Settore VI – Ambiente, Energia e Verde Pubblico – sono stati affidati alla ditta La Terra...