Non sarà, probabilmente, un’annata da ricordare per l’olio siciliano. Tutto sommato i territori della provincia di Ragusa hanno retto, ma molto probabilmente non sarà così per il resto della Sicilia: un’estate troppo umida, piogge torrenziali e in generale un clima impazzito hanno compromesso l’annata dell’oro verde, tanto da aver costretto i frantoi ad iniziare la macinazione con due settimane d’anticipo. Abbiamo parlato con Paolo Gatto, proprietario di Gatto Frantoio, una delle aziende chiaramontane che si occupa di produzione di olio DOP ed extravergine d’oliva per capire il trend di quest’anno. L’azienda Gatto nasce nel 1945 a Chiaramonte Gulfi, in contrada Lago, e oggi si estende su una superficie di circa 20 ettari coltivati con uliveti di monocultivar Tonda Iblea. I numerosi riconoscimenti ottenuti negli ultimi anni hanno fatto crescere la passione e l’amore per la coltivazione dell’ulivo. L’azienda Gatto oggi è tra le principali aziende del territorio Ibleo e in particolare della sottozona Gulfi. Vengono prodotte due etichette: un DOP Biologico denominato Fild’oro e Terre del Lago, un extravergine. E’ un’azienda molto giovane che però, già dal 2010, ha convertito tutta la produzione in biologico.
“Siamo ancora all’inizio e non è facile fare previsioni, ma possiamo sicuramente dire che rispetto all’anno scorso, questa non sarà di certo un’annata da ricordare”, spiega Gatto. Non è tanto un problema di quantità, piuttosto di qualità. Paolo Gatto, infatti, spiega: “A causa delle avverse condizioni climatiche del periodo estivo, con molta umidità, pioggia e caldo intermittente, si è sviluppata quella che comunemente viene chiamata mosca olearia”. E in pratica, cosa comporta questa famigerata mosca? “Comporta, in una partita di olive, l’aumento dell’acidità. Purtroppo, è un problema che fin’ora abbiamo riscontrato nell’80% delle partite arrivate qui da noi. Se all’interno della partita vi è solo una piccola percentuale, non comporta nulla, ma se l’acidità supera lo 0,5% un olio non può essere certificato come DOP. Se supera lo 0,8% non sarà classificato come extra-vergine”. Proprio per contenere questo problema la raccolta è stata anticipata: “L’oliva è già matura e con questo anticipo sulla tabella di marcia di un paio di settimane si cerca di contenere il difetto”.
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