Tra una settimana esatta, il 16 Ottobre, si celebrano i 10 anni dalla scomparsa dello scrittore e giornalista modicano Franco Antonio Belgiorno. Per l’occasione Caffè Moak e Antica Dolceria Bonajuto hanno pensato di donare una palma da posizionare – in sostituzione di quella colpita dal punteruolo – nell’aiuola dello spiazzo sottostante la chiesa di S.Pietro, restituendo così alla città uno spazio di interesse culturale conosciuto come il “Quadrato della Palma”. Merito di Ciccio Belgiorno che con gli amici Franco Ruta e il libraio Francesco Trombadore trascorrevano interi pomeriggi proprio in quel luogo a disquisire di cultura. Moak da anni, all’interno del concorso Caffè Letterario, dedica alla memoria di Franco Antonio Belgiorno (presidente di giuria delle prime edizioni) il premio “Il Quadrato della Palma”, assegnato all’autore più giovane e che quest’anno verrà proclamato il prossimo 27 ottobre durante la Serata di Premiazione.
In vista della data dell’anniversario, Moak e Bonajuto hanno quindi coinvolto anche il Comune di Modica, chiedendo al sindaco Ignazio Abbate – in una lettera formale inviata lo scorso settembre – di voler accogliere la proposta e in caso di esito positivo di conoscere i tempi di intervento dei lavori di urbanistica per la piantumazione della palma. Le due aziende chiedono, quindi, al primo cittadino di sapere se il Comune intende accettare in dono la palma e quali sono i tempi di eventuali lavori necessari.
“Ciccio Belgiorno – dice Annalisa Spadola, titolare di Caffè Moak – fa parte, per noi di Moak, delle origini di un concorso letterario che da 17 anni facciamo per passione, con la convinzione che la cultura debba essere promossa con ogni mezzo. Sopratutto in un periodo storico buio come quello che il nostro paese sta vivendo, rappresenta una delle poche fonti di speranza. Belgiorno, da sempre convinto di questo, diede una grande spinta al concorso, regalandoci consigli che ancora oggi si rivelano preziosi.”
«Ci vediamo al quadrato della Palma». «E cosa sarebbe?» E lui sarcastico: «Immagino tu
sappia riconoscere una palma, sta sul marciapiede del corso, proprio all’inizio, di fronte ad una libreria». «E il quadrato?» La sua voce si alzò di tono:«Qui tutti stanno nei circoli, e noi quadrato lo abbiamo chiamato».
“E’ così che Stefano Malatesta – racconta Pierpaolo Ruta dell’Antica Dolceria Bonajuto – descrive su Repubblica l’incontro con Ciccio Belgiorno. Penso che per tutti gli amici di Ciccio restituire alla città la “sua” palma sia quasi un dovere civile. Sarei felice se l’amministrazione decidesse di accogliere la nostra richiesta.”