Si inaugura il 20 ottobre alle ore 18 presso l’Hotel San Giorgio di Modica, la prima mostra personale di una giovane artista modicana, Antonella Giannone.
Riportiamo il testo critico redatto da Salvatore Parlagreco:
“Una giovane artista, mostrerà i suoi apprezzati lavori in una personale, che si terrà negli ambienti dell’Albergo San Giorgio a Modica; ma chi è Antonella Giannone?
Antonella Giannone è nata nel dicembre del ‘90 a Modica, città patrimonio dell’UNESCO.
Il suo amore per l’arte fin da bambina l’ha spinta a frequentare dopo le medie, prima il Liceo Artistico T. Campailla di Modica e successivamente l’Accademia di Belle Arti a Catania, conseguendo prima nel 2013 il Diploma Accademico di I livello in Pittura e la Specialistica sempre in pittura nel 2016 con il Prof. Gianluca Lombardo.
Ho conosciuto Antonella Giannone in occasione della presentazione della Mostra dei lavori realizzati dagli utenti del Centro Diurno di Salute Mentale U.O.C. di Pschiatria di Modica, per avere partecipato in collaborazione con il Maestro Salvatore Fratantonio al progetto di integrazione, attraverso un laboratorio di pittura creativa.
Dopo avere partecipato a numerose collettive, questa di Modica è la sua prima personale; in mostra trentadue opere di forte impatto visivo, dove immediata emerge la tensione tra esplicito e velato.
Volti di bambini e figure femminili, malinconiche, enigmatiche, sagome di uomini e donne, elementi naturali, dipinti con cromie surreali, marcati e senza forti contrasti. Così che l’inquietudine interiore di questa giovane artista, si trasmette nelle creature raffigurate. I soggetti trattati sia esse figure femminili o altro, con una trama segnica, intensa e a volte ardita e emozionale, sono consegnate agli occhi dell’osservatore.
Frammenti di memoria che evocano elementi ancestrali che disvela con delicato pudore, parte del suo mondo emotivo. Nelle sue opere lascia indizi, tracce, segni, che, saputi ricomporre, lasciano decifrare il suo mondo interiore e quella palpitante ricerca che l’ha vista impegnata dopo anni di studi intensi e fecondi.
Nelle opere di Antonella Giannone, ogni segno è un filo che unisce, creando meandri, labirinti di una memoria che riemerge fino a esplodere. Tuttavia questi elementi, non creano inquietudini, ansie, piuttosto un senso consolatorio che nasce dalla voglia catartica di liberare, con una tecnica tutta sua; l’utilizzo insieme di pirografo, frottage e pittura su sabbia,- questo insieme di tecniche ha permesso la creazione di rilievi e incisioni trasfigurando e smaterializzando l’immagine-, facendo apparire e scomparire immagini di oggetti e di forme note sin dalla nostra infanzia.
Il linguaggio, pur partendo da una matrice figurative a volte tende all’astratto, facendo si che i soggetti emergono da uno sfondo surreale e psichedelico. Segni e macchie, orlature, inserti visivi, squarci che recuperano un mondo di elementi primordiali. Ogni suo lavoro è un sopralluogo, in ogni sopralluogo l’artista rigenera le immagini nate dentro di se.
La vita di un’artista, è un universo di emozioni, come una matassa aggrovigliata, in cui lo spettatore non riesce a trovare il bandolo, solo perché non sa riconoscerlo; nelle sue opere la Giannone ci offre, indizi, tracce per riconoscerne il significato, dove tutto è cominciato, nell’armonia del cosmo, nell’origine dell’universo, energia vitale che spinge e avvolge ogni cosa.
Il tempo passa ma l’Avanguardia non è fuggita. Così Antonella Giannone vive la sua Avanguardia in un modo che sa di un’altra modernità, portandoci verso orizzonti nuovi senza tralasciare i segni e le orme che stringono l’immagine, l’immagine di un mondo interiore, che quasi un viaggio nell’anima”.