Sarà celebrata giovedì 18 ottobre la ricorrenza di San Luca Evangelista, patrono dei medici e dei chirurghi. Quest’anno, su iniziativa del direttore della Pastorale della Salute di Ragusa, don Giorgio Occhipinti, l’iniziativa, grazie alla collaborazione dell’Asp 7, si terrà all’hospice dell’ospedale Maria Paternò Arezzo. I riflettori saranno puntati sulle cure palliative. “Un tema molto delicato e che merita di essere posto sotto attenzione quello delle cure palliative – sottolinea don Occhipinti – che sono un diritto di ogni cittadino, sancito dalla legge 38/2010, e che rientrano nei Livelli essenziali di assistenza, occupandosi di dare risposta ai bisogni fisici, psicologici, sociali e spirituali del malato e della sua famiglia, quando ci si trova di fronte a patologie inguaribili e progressivamente ingravescenti, che conducono alla morte”. Aggiunge la dottoressa Antonella Battaglia che è responsabile dell’hospice di Ragusa. “Compito delle cure palliative – dice – è quello di “prendersi cura” in maniera olistica dell’essere umano, preservando la qualità della vita fino all’ultimo istante, non cercando di accelerare o ritardare la morte, non solo “medicalizzando”, ma anche e soprattutto “stando-con” il paziente ed accompagnandolo giorno dopo giorno nel graduale congedo dagli affetti e dalla vita. Ciascuna persona può decidere se essere assistito in questo percorso a domicilio, oppure in strutture residenziali dedicate, come gli hospice, dove si offre all’ammalato ed alla sua famiglia, tutto ciò di cui si può avere bisogno per andare oltre il dolore e la sofferenza”. L’hospice, insomma, diventa “la casa”, un posto sicuro dove rifugiarsi quando fuori si scatena la peggiore tempesta della vita, e diventa anche luogo di conversione alla vita ed alla fede, seguendo gli insegnamenti di San Luca, medico di professione, di grande cultura e preparazione, che si convertì alla fede in Cristo. L’appuntamento si terrà a partire dalle 10. Don Occhipinti celebrerà la messa del ricordo. Ci sarà, poi, l’inaugurazione del “Libro di emozione” e de “L’orto di Santo”.