C’è un posto, ad Avola, in cui un tagliere di salumi e formaggi diventa l’occasione perfetta per passare una serata in allegria. Un posto semplice, alla buona, quasi frugale, ma con tanta anima: l’Enoteca Trinacria in T’Avola (cheese bar), è proprio il posto che non ti aspetti, un luogo d’altri tempi. Non importa quale sia lo stato d’animo con cui entri nel locale. Appena seduti, il buonumore è costretto a ritornare e, almeno per un paio d’ore, si riescono a dimenticare le piccole brutture quotidiane. Le anime del locale sono, innegabilmente, i proprietari: Gianna e Salvo hanno fatto di una passione un lavoro e riescono con la loro semplicità e competenza a rendere il locale un posto unico. Il tagliere è il trionfo della sicilianità: niente che non sia prodotto in Sicilia viene servito, dai salumi ai formaggi fino alle marmellate, prodotte da Gianna in persona. Una sera, abbiamo deciso di cenare da Gianna e Salvo e ci siamo tornati con piacere, pur essendo un po’ fuorimano per noi della provincia di Ragusa. Ma ne vale assolutamente la pena. Per prima cosa, ci viene servita una ciotolina di ricotta di pecora e capra. Poi, un involtino di prosciutto farcito con formaggi siciliani. E poi, arriva il turno del tagliere: ricco, abbondante, meraviglioso. I salumi e i formaggi serviti non sono sempre uguali: Gianna e Salvo, infatti, hanno la buona abitudine di far provare specialità sempre diverse ai propri clienti. Ed ecco, allora, la versione che ci è stata proposta: salume di vitello delle Madonie, Speak siciliano, salame di Avola, mortadella dei Nebrodi, salame al tartufo nero prodotto sui Nebrodi, guanciale di suino nero al miele e gocce di peperoncino. Per quanto riguarda i formaggi, si parte con una provola di Camuglia (Etna), robiola alle mandorle (formaggio fresco di capra e pecora), vastedda della valle del Belice, piacentino ennese e nero di Sicilia. Il tutto accompagnato da marmellate al pomodoro, pere e fiori di lavanda e melanzane e zenzero. Sia i salumi che i formaggi erano ricoperti da fiori eduli commestibili e frutti di bosco disidratati, oltre ai filetti di peperoncino. La frutta, sempre presente nei taglieri di Gianna e Salvo, è un modo per “sgrassare” il palato fra un salume e l’altro e, bisogna riconoscerlo, è un metodo che funziona benissimo. Il tagliere è accompagnato anche da una piadina preparata con un mix di formaggi. La cena si conclude con due uova di quaglia ricoperte di tartufo scorzone nero appena grattugiato. Per i vini fatevi consigliare sempre da Salvo, grande intenditore. Un posto unico davvero, da provare almeno una volta nella vita.
Foto: Davide Modesto