“Franco Libero Belgiorno, oltre il museo” è il tema di una giornata di studi dedicata al giornalista, allo scrittore, al romanziere, all’archeologo che fondò il Museo civico a lui intitolato.
Una giornata di studi che si terrà sabato 10 novembre p.v. alle ore 17.00 nella sala “Salvatore Triberio” del Palacultura organizzata dal Comune (Assessorato alla Cultura), dall’associazione Culturale “Arca Sicula” e dal Museo Civico comunale.
I temi della giornata sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato, il prof. Giovanni Di Stefano, archeologo e direttore onorario del Museo Civico “F.L. Belgiorno”, l’assessore alla Cultura Maria Monisteri e Giorgia Belgiorno, operatrice culturale e figlia dell’intellettuale scomparso.
“Quello di sabato, commenta il prof. Giovanni Di Stefano, è un vero evento perché si discetterà su un intellettuale che è stato, nell’epoca vissuta, al centro della storia della Città. Uomo di grandi risorse è stato quello, che con un’azione illuminata, fondò il Museo Civico pubblico trasferendo i reperti dall’Istituto tecnico Commerciale in una sede dell’ente sistemando e raggruppando una collezione tra le più importanti della Sicilia orientale. Vale questa ragione per essere orgogliosi di avere dato vita a questa iniziativa”.
La giornata di studio si svilupperà con una serie di interventi che daranno una prospettiva a tutto tondo della produzione culturale di F.L. Belgiorno.
Ne parleranno: l’archeologo Giovanni Di Stefano, lo storico Giuseppe Barone, il giornalista e scrittore Giuseppe Calabrese, lo storico dell’arte, Paolo Nifosì e la prof.ssa Lucia Trombadore.
“L’evento mi carica di un’emozione forte, dichiara Giorgia Belgiorno, avevo sedi anni quando mio padre è morto e i miei ricordi sono legati alla sua attività all’interno del Museo Civico con quelle sale piene di oggetti con quell’odore di antico. Unici i miei dialoghi con mio padre fatti di silenzi e di complici intese. Ringrazio quanti hanno reso possibile la realizzazione di questo evento.
La giornata di studio si caratterizzerà con due intermezzi di recitazione da parte dell’attore Marcello Sarta, con il commento musicale del giovane Andrea Cannata di alcuni brani tratti dal romanzo di F.L.Belgiorno “La casa rossa di Portomarranco” e un’esposizione di grafiche ispirate dalla narrazione dell’opera di Giusy Tuè.
“Questa importante iniziativa, commenta l’assessore Maria Monisteri, si inquadra nelle scelte che questa amministrazione ha inteso operare nel recupero della storia della città attraverso l’opera e l’attività di intellettuali modicani. Ricordare Franco Libero Belgiorno vuole dire schiudere lo scenario culturale artistico della città degli anni sessanta di cui lui è stato sicuro protagonista.
E’ come accendere la luce su un contesto storico molto ricco di iniziative culturali le cui produzioni sono giunte sino a noi che abbiamo oggi il compito di conservarle e arricchirle”.