Lui si chiama Lucio Schembari, ha 33 anni, è ragusano d’origine ma da otto anni vive in Giappone, nella prefettura di Okayama. Professione? Imprenditore: la sua passione per la Sicilia e in particolare per i prodotti d’eccellenza del ragusano, lo ha portato ad aprire un’azienda di successo nella terra del Sol Levante. Ma Lucio Schembari non si occupa soltanto di import-export. Il suo è un innovativo modo di vendere che va oltre la grande distribuzione e che ritorna, invece, alla vendita al dettaglio. Come? Tramite internet: “In Giappone, in tutto il mondo, i consumi sono cambiati. Stiamo affrontando un periodo di cambiamento enorme. Commercialmente, il Giappone è all’avanguardia e i suoi cambiamenti sono più veloci e repentini di quanto si possa immaginare”, ci spiega tramite una telefonata su internet e aggiunge: “Nel mercato giapponese c’è davvero di tutto ma una cosa è certa: il futuro è il commercio su internet. Io penso che il futuro non sia nella grande distribuzione ma, paradossalmente, nella vendita diretta, eliminando così tutti gli intermediari. Da questo punto di vista il Giappone è all’avanguardia e per questo ho potuto proporre un prodotto così di nicchia come l’olio d’oliva chiaramontano, un prodotto realizzato con la tonda iblea”. L’azienda commercializzata da Lucio Schembari si chiama “Terre di Pantaleo” e si trova immersa nelle campagne chiaramontane. Il produttore, un piccolo artigiano, attualmente imbottiglia solo per il Giappone. Lucio Schembari è sicuramente un imprenditore che va controtendenza, tanto da raccontarci un aneddoto che certamente la dice lunga sul suo temperamento: “Quando ho deciso di partire per il Giappone, mio padre mi disse: “che ne sanno i giapponesi di come si usa l’olio? Fai un accordo con la grande distribuzione”. In effetti, all’inizio era questa la mia idea. In realtà, vivendo in questo Paese quasi tutto l’anno, ho avuto modo di capire che le cose non funzionano proprio così”. Lucio Schembari ritorna in Sicilia soltanto 3 o 4 mesi l’anno, soprattutto durante il periodo della molitura dell’olio: “Vivo in Sicilia 3-4 mesi l’anno durante il periodo della raccolta. Vado nei frantoi per apprendere quante più conoscenze possibili. Grazie a queste informazioni, riesco a dare al cliente finale un prodotto unico, riesco così a fornire tutte le notizie di cui hanno bisogno”. E se qualcuno pensa che siano i ristoranti i principali clienti di olio extravergine chiaramontano, si sbaglia. La realtà, infatti, è ben diversa: “I ristoranti non sono il mercato principale. Come dicevo, sono i clienti diretti che rappresentano il 50% del mio volume d’affari. L’altro 50% è costituito da assaggiatori professionisti di olio che si abbinano a corsi di cucina, negozi al dettaglio, ristoranti”. Ma perché i giapponesi amano questo prodotto? Cosa li spinge ad acquistare un alimento così lontano dalla loro cultura? La risposta di Lucio Schembari è molto interessante: “A loro piace perché hanno una grande passione per la cucina italiane e internazionale in generale. In questo senso sono molto curiosi. Inoltre, la loro cucina si basa sulla freschezza e la naturalità degli ingredienti. Per questo motivo, quando assaggiano una materia prima di grande qualità, la riconoscono. Conoscono i gusti autentici e naturali. Anche se non sanno bene come utilizzarlo all’inizio, essendo l’olio un prodotto molto duttile e di facile adattamento, dopo avergli fornito alcune nozioni di base riescono ad attarlo a diverse portate. La mia esperienza mi insegna che per rendere un prodotto appetibile nel tempo, e dunque stabilizzarlo, non basta solo una bella bottiglia e un prezzo concorrenziale. Quando loro assaggiano una materia prima eccezionale come la nostra, devono riuscire a riconoscerne la genuinità, avvertirne il profumo unico. Rimangono catturati e affascinati da questo”.
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