Novembre è il mese dedicato alla prevenzione del diabete e sono tantissime le iniziative che quest’anno si svolgono anche in Provincia di Ragusa. Ma perché questa malattia è diventata così diffusa? E, soprattutto, come mai spesso viene sottovalutata? Nasce proprio dalla sottovalutazione di questa malattia subdola una delle complicanze più diffuse: il piede diabetico. A parlarcene è Chiara Iacono, titolare della Medical Supporti di Ragusa, in via Giuseppe Fucà (Villa Pax), che da 20 anni offre un servizio di prevenzione del piede diabetico: “Il diabete è una malattia silente e aggredisce vari organi. Fra le varie complicanze può insorgere anche il piede diabetico”. Ma non è tutto. Il diabete e le sue relative complicanze non provocano dolore. Per questo, la malattia viene sottovalutata fino a quando, invece, non è più possibile tornare indietro. Chiara Iacono, a questo proposito, spiega: “Non si devono mai sottovalutare le complicanze del piede diabetico e l’unico modo per poter evitare questo problema è la prevenzione. Non finirò mai di ripeterlo, ma è questo il miglior sistema per evitare ulcere e amputazioni. Noi, presso la nostra struttura, durante tutto l’anno, non soltanto durante a novembre che è il mese della prevenzione, diamo sempre informazioni generali sui corretti stili di vita ed effettuiamo uno screening reale su una pedana baropodometrica computerizzata. A volte basta assumere poche e semplici regole per evitare problemi ulteriori in una seconda fase: nutrirsi in modo equilibrato e fare una corretta attività fisica. Nello specifico, consiglio sempre di utilizzare ortesi e calzature idonee. Purtroppo, il piede diabetico spesso non dà sintomi e ci si può ritrovare da un giorno all’altro con ferite che possono degenerare nei casi più gravi in ulcere”. E proprio perché la prevenzione è una cosa seria, durante questo mese si svolgono diversi eventi, tra i quali quello di oggi pomeriggio presso la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù di Ragusa, dalle 16.30 alle 18.00, dove sarà effettuato lo screening glicemico e lo screening del piede. Insieme a Chiara Iacono e al suo staff, anche l’associazione AIAD. L’AIAD è un’associazione che assiste 700 persone affette da diabete di tipo 2. Gianna Micieli, presidente dell’associazione, ci spiega: “Abbiamo un ambulatorio medico aperto dal lunedì al venerdì. Insieme a noi lavorano due medici volontari, il dottor Raffaele Bennardo e il dottor Giorgio Lo Magno. Abbiamo creato una rete con altri medici specialisti per assistere al meglio i nostri pazienti e dal 2006 abbiamo una convenzione con il reparto pediatria del policlinico di Messina per assistere i bambini affetti dal diabete di tipo 1. Svolgiamo la nostra attività da più di 25 anni e cerchiamo, attraverso iniziative di formazione e informazione, si sensibilizzare le persone affinchè non sottovalutino mai questa gravissima malattia. L’unica strategia è la prevenzione”. I numeri, parlano chiaro: sempre più persone nel mondo si ammalano di diabete a causa degli stili di vita scorretti e dell’eccessivo consumo di cibo spazzatura: sono 425 milioni di malati nel mondo, con previsioni di 552 milioni nel 2030. Soltanto in Italia un milione di persone non sa di essere malato. E la Sicilia continua ad essere la regione dove c’è il numero più alto di malati di diabete, soprattutto fra i bambini, a causa dell’obesità. Un incremento avvenuto negli ultimi dieci anni. Eppure, basta davvero poco per arginare questo fenomeno: un piccolo cambiamento.