Si sono presentati al commissariato di polizia e poi in Procura tre dei cinque giovani che nel pomeriggio di due giorni fa sono riusciti a penetrare nell’area interna del Palazzo di giustizia di Gela facendo scattare l’allarme dei sistemi di videosorveglianza controllati da vigilantes. Al procuratore capo, Fernando Asaro, che nel frattempo aveva avviato un’inchiesta contro ignoti per invasione di immobili e procurato allarme, avrebbero dichiarato che la loro è stata una “goliardata”, una scommessa a chi era capace di entrare e farsi un “selfie” vicino alle due torri centrali dell’edificio in un’area off limits. Con loro c’erano anche due ragazze minorenni. Sono studenti universitari poco più che 20enni che rischiano di vedersi contestato anche un terzo reato: l’interruzione di pubblico servizio per il blocco per ore di ogni attività giudiziaria causato dai controlli scattati dopo l’allarme.