Più di cinque minuti di applausi. Una interpretazione straordinaria e un Perracchio sold out. Un successo la seconda rappresentazione in cartellone della rassegna “Teatro in Primo Piano” che, proposta a Ragusa dall’associazione Progetto Teatrando, ha visto in scena “La Governante”, l’opera in due atti scritta da Vitaliano Brancati. Nonostante l’attrice protagonista, la grande Ornella Muti, sia stata sostituita all’ultimo momento da Francesca Ferro, figlia del grande Turi, la narrazione sul palco non ne ha risentito più di tanto e un istrione del palco come Enrico Guarneri, l’altro protagonista, che ha dettato i tempi, ha magnificamente tenuto la scena facendo sì che potesse passare il messaggio principale dell’opera. Quale? Intanto occorre precisare che la commedia fu scritta nel 1952 e subito censurata. Poi è indispensabile sottolineare che la vicenda de La Governante è quella di Caterina Leher, governante francese assunta in casa Platania, famiglia siciliana e borghese trapiantata a Roma il cui patriarca, Leopoldo, ha sacrificato la vita di una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale. Caterina è calvinista e viene considerata da tutti un modello d’integrità. Vive perciò segretamente la propria omosessualità, una “colpa” cui si aggiunge quella di aver attribuito alla cameriera le proprie tendenze, causandone il licenziamento. La commedia fu censurata con la scusa del tema, allora molto scottante, dell’omosessualità, anche se Vitaliano Brancati sosteneva che la sostanza della vicenda fosse più la calunnia che l’amore fra le due donne. Sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa. Vitaliano Brancati morì nel 1954. La Governante è andata in scena per la prima volta a Parigi nel 1963. Per poterla presentare in Italia, la moglie di Vitaliano Brancati ha dovuto aspettare l’abolizione della censura. Il debutto italiano è avvenuto il 22 gennaio 1965, protagonista la stessa moglie, Anna Proclemer, e un grande Gianrico Tedeschi nel ruolo di Platania. La regia era di Giuseppe Patroni Griffi, già noto drammaturgo, alla sua prima prova come regista. Con la regia di Guglielmo Ferro, Guarneri, Francesca Ferro e tutti gli altri protagonisti del cast hanno reso in maniera mirabile questa rappresentazione facendo sì che il pubblico potesse seguire l’evoluzione della trama con la massima attenzione. E, alla fine, convinti applausi da parte di tutti gli spettatori per una prova straordinaria che è stata colta appieno nel suo spirito più essenziale. E questa è stata la più grande soddisfazione degli attori che hanno animato un testo che appassiona ma soprattutto fa riflettere.