Il Parlamento regionale ha approvato la norma che modifica la legge regionale 13/2015 in materia di centri storici. Grazie a quest’azione legislativa sarà possibile, per le piccole e medie imprese artigiane del settore delle costruzioni, intervenire sui volumi non qualificati e non di pregio. Ad onor del vero, non tutte le forze politiche hanno apprezzato questa norma: il provvedimento, infatti, è stato criticato aspramente dal Movimento Cinque Stelle. La Cna, invece, esprime soddisfazione: “Da anni – sottolinea il presidente territoriale della Cna costruzioni di Ragusa, Giorgio Biazzo, con il responsabile provinciale Vittorio Schininà – si attendeva la possibilità di avviare la riqualificazione dei centri storici senza lacci e lacciuoli ma potendo contare su un sistema complessivo di recupero che tenesse in considerazione la possibilità di una visione specifica. Stiamo parlando di consumo di suolo pari a zero e di rigenerazione urbana. Sono strumenti che noi di Cna auspichiamo possano essere utilizzati nella maniera corretta, senza fughe in avanti, ma con la concreta necessità di modificare, nel complessivo e seguendo una linea logica, il panorama dell’edilizia locale. Naturalmente, guardiamo con molto interesse agli effetti che si esplicheranno con la nuova normativa che assicura la piena tutela del patrimonio storico di pregio garantendo, al contempo, la possibilità di ridare slancio a un settore messo in ginocchio da numerose avversità. Al contempo, ci corre l’obbligo di mettere tutti al riparo dalla circostanza che è indispensabile evitare una cementificazione sproporzionata, che di fatto ha svuotato il cuore della città, così come poniamo la nostra riserva sull’aspetto che non si deve rischiare di operare per trasformare il centro storico tout court”. E sulla questione dice la sua anche il presidente della Cna territoriale di Ragusa, Giuseppe Santocono: “Come associazione di categoria siamo disponibili a sedere attorno a un tavolo per far sì che la norma possa essere attuata nella maniera migliore. Servono momenti di confronto, di valutazione, di proposta, seri e costruttivi. Costruire? Sì, ma solo se sostenibile”.