L’accusa è quella di favorire l’ immigrazione clandestina e di istigazione al terrorismo. E’ questo il risultato di un’operazione condotta dalla Dda di Palermo e che ha portato all’arresto di 15 persone tra italiani e tunisini. Il fermo è stato eseguito dai carabinieri del Ros dei comandi provinciali di Palermo, Trapani, Caltanissetta e Brescia.
Sono otto finora gli arrestati – tutti tunisini, tranne un marocchino e due palermitani – e vivono fra Marsala, Palermo, Erice e Piana degli Albanesi.
Questi i fermati su ordine della Dda di Palermo che ha scoperto una organizzazione criminale che gestiva viaggi di migranti tra la Tunisia e la Sicilia:
Monti Ltaief, 47 anni, tunisino, Aymen Ouafi, tunisino, 34 anni, Noureddine Jallali, tunisini, 47 anni, Mohamed El Kouch, marocchino, 29 anni, Hassen Fadhlaoui, tunisino, 27 anni, Michele Mercurio, palermitano, 62 anni e Salvatore Sutera, palermitano, 56 anni.
Altri sette indagati risultano latitanti.
Istigava al terrorismo, invocava la morte in nome di Allah e faceva apologia dello Stato islamico uno dei tunisini fermati dai carabinieri del ROS. Sul suo profilo Facebook infatti sono stati trovati video e foto che inneggiavano all’Isis e con immagini di decapitazioni.
L’inchiesta, coordinata dalla Dda di Palermo guidata da Francesco Lo Voi, nasce dalla collaborazione con gli inquirenti di un tunisino coinvolto nell’attività della banda. L’uomo ha deciso di parlare per evitare, ha detto agli inquirenti, che ci si ritrovasse con “un esercito di kamikaze in Italia”, raccontando di essere a conoscenza dell’esistenza di una organizzazione criminale che gestiva un traffico di esseri umani, contrabbandava tabacchi e aiutava ad espatriare soggetti ricercati in Tunisia per reati legati al terrorismo. Nel profilo Facebook è stato anche scoperto materiale propagandistico delle attività di gruppi islamici di natura terroristica come preghiere, scritti, ordini, istruzioni e video con scene di guerra, immagini di guerriglieri, discorsi propagandistici e kamikaze presi dalla rete. Scoperti anche suoi contatti con profili di altri estremisti islamici.
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