“La Sicilia è una terra meravigliosa, fatta da gente straordinaria. È una delle regioni più ospitali del mondo. E poi, basti pensare a Ortigia…”. Pino Insegno, così, ha già lasciato il “segno”. La sua voce emoziona. E quando parla di Siracusa, del suo spettacolo in scena tra un mese a Città della Notte in coppia con Roberto Ciufoli, quando parla di teatro, ci sembra di essere proiettati sul grande schermo. Simpatico, divertente, istrionico.
“Beccato” in treno mentre sta per raggiungere un’altra tappa del tour che lo sta portando in giro per i teatri italiani con “Vieni avanti, cretino”, per un attimo sembra quasi di parlare con Viggo Mortensen (Aragon nel Signore degli anelli), o anche Jamie Foxx, o una miriade di altri attori di Hollywood. E invece Insegno è lì, seduto magari accanto al finestrino mentre osserva il panorama che gli scorre davanti aspettando di arrivare alla meta dopo aver pranzato con un tramezzino. E consapevole, stasera come le prossime sere, di arrivare a teatro per far ridere gli spettatori. Sì, perché “far ridere non ha età.
Abbiamo iniziato negli anni ’80 assieme a Roberto con l’Allegra Brigata, abbiamo proseguito con la Premiata ditta e continuiamo a farlo”. E il 24 febbraio sarà a Città della Notte, a Villasmundo, insieme con Federico Perrotta, Vito Ubaldini e la musica dal vivo della Cretinetti band per la regia di Guglielmo Ferro. È cambiato molto negli ultimi 30 anni ma una cosa è rimasta intatta: “il filo conduttore è sempre il sorriso, gli sketch, i tormentoni. La nostra è un’avventura nel mondo dell’avanspettacolo”. Un’avventura alla quale il pubblico parteciperà “perché rompiamo la quarta parete”, quel muro immaginario che separa gli attori dagli spettatori e che ti permette anche “di giocare con qualcuno, di avere maggiore interazione con la platea”. Giovani e non, perché anche grazie alla sua voce, Pino Insegno è unanimemente apprezzato da tutti ed è riuscito a modificare il linguaggio negli anni, pur mantenendo la sua identità.
E poi, perché “la risata non ha età, una bella canzone è sempre bella e il nostro spettacolo è un bellissimo vestito da sera”. E i vestiti da sera sono sempre eleganti, intramontabili. Come loro. Intramontabile e indimenticabile, come Tonino Accolla, doppiatore siracusano scomparso qualche anno fa, voce tra le altre di Homer Simpson ed Eddie Murphy. “Geniale, un grande – lo ricorda con affetto Pino Insegno – parlava sempre della sua terra, della sua Siracusa. È uno dei grandi e rimarrà per sempre nell’Olimpo”. A Siracusa gli hanno dedicato un premio e ogni anno i migliori giovani doppiatori si sfidano sul palco, approntato a Ortigia.
Già Ortigia. “Basta parlare di Ortigia per capire le enormi potenzialità che il territorio possiede – aggiunge – e che non riescono a emergere dato che spesso alla cronaca si arriva tramite altre notizie”. Per fortuna c’è il teatro. Anzi, i teatri. A Siracusa il Teatro Greco si riempie ogni primavera con le rappresentazioni classiche organizzate dalla Fondazione Inda ed è recente la decisione della Regione Siciliana di estenderne l’utilizzo anche per altri eventi.
“Bene le tragedie greche – sottolinea Insegno – ma è giusto aprirlo anche ad altre tipologie di realtà, sempre rispettose del posto in cui sei. Ottima lirica, ottimo jazz, ottimi comici, purché sempre di spessore”. E poi c’è il teatro comunale, proprio in Ortigia, che dopo oltre 60 anni di chiusura ha aperto i battenti e su cui adesso si sta discutendo in merito alla gestione. Pubblica o privata. “Privata, senza dubbio – chiosa Insegno – è meglio perché c’è qualcuno che rischia e garantisce in prima persona. Se fosse lasciato al pubblico… no meglio privato”. Appuntamento al 24 febbraio, con le risate.