Ormai i social network, nell’ottica popolare, sono divenuti mezzi ufficiali con i quali far circolare le notizie e purtroppo anche mezzi con i quali far circolare gli allarmi che si possono verificare nelle nostre città, facendo spesso dimenticare alla popolazione che sarebbe opportuno avvisare, prima di fare ogni altra cosa, gli organi di Polizia o di soccorso necessari.
Nonostante le campagne dei giganti dei social network che sono sempre più intenzionati a combattere le cosiddette “fake news“, ossia tutte quelle bufale che ogni giorno circolano e vediamo sotto ai nostri occhi, magari anche evidenziate tra alcuni nostri insospettabili contatti, sino a ieri sera anche a Comiso si è avuto un esempio eclatante di come sia semplice mettere in allarme la popolazione dimenticandosi, magari nel contempo, di avvisare chi è preposto al mantenimento della sicurezza pubblica.
Intorno alle ore 20:45 un operatore di Polizia del Commissariato di Comiso mentre si trovava all’interno di un panificio con le proprie figlie veniva avvisato dal titolare che doveva immediatamente chiudere perché a Comiso c’era un extracomunitario con un mitra che stava sparando per strada. Nella circostanza si meravigliava che il poliziotto fosse tranquillamente ancora in giro e per di più con le figlie e gli faceva vedere come su un social network ci fosse la notizia, già, peraltro, più volte condivisa.
L’operatore di Polizia a quel punto, e senza perdere tempo, si metteva in contatto con il personale del Commissariato per verificare i fatti e vedere se fosse necessario intervenire, ma con sommo stupore notava che i colleghi erano assolutamente all’oscuro di quanto presumibilmente accaduto.
Nonostante questo lasciava le figlie e si recava in ufficio contattando nel frattempo la centrale operativa della Polizia di Stato a Ragusa, che confermava di non essere a conoscenza dei fatti, interpellando, nel contempo, anche le altre forze di polizia presenti sul territorio.
Neppure da queste ultime si aveva la certezza dell’accaduto ma anche il personale dell’Arma dei Carabinieri riferiva che era a conoscenza dei fatti, che il poliziotto stava riportando, avendolo saputo con la stessa identica modalità, ma in un altro esercizio commerciale.
Considerato le varie fonti, pertanto non si poteva ignorare la presunta sparatoria e immediatamente si approntavano diverse pattuglie con tutti gli uomini ancora presenti in Commissariato e con l’ausilio delle pattuglie di Polizia di Ragusa che perlustravano il territorio; tra l’altro la segnalazione giungeva dalla zona di via san Biagio, pieno centro del paese ed i fatti sarebbero avvenuti proprio nei pressi di un esercizio commerciale molto frequentato in particolar modo il venerdì sera.
L’unica cosa che meravigliava ancora di più la Polizia era che le segnalazioni che circolavano sui social erano tutte molto simili rendendo ancor più difficile presupporre che il fatto potesse essere solamente una bufala.
Di fatto la notizia riportava che due persone vicine ad un furgone bianco si erano scambiate un mitra ed uno di questi, di colore, dopo averlo imbracciato aveva sparato tre colpi dall’esterno verso l’interno del furgone.
Questo era quanto riferito da tutti, ma come detto e come da biasimare, esclusivamente sui social, infatti nessuna segnalazione di quanto presumibilmente accaduto era stata data alla Polizia.
Nel contempo al Commissariato giungevano telefonate di gestori di locali, soprattutto serali e notturni, i quali chiedevano se era il caso di chiudere le attività visto quanto stava capitando a Comiso.
Le ricerche dei autori del fatto, coordinate da questo Ufficio di Polizia, sono state capillari e senza sosta sino alle 22:00 circa quando, mentre alcuni agenti stavano visionando le telecamere cittadine al fine di poter acquisire qualche elemento utile alle indagini, si è presentato in Commissariato a Comiso un ragazzo riferendo di essere a conoscenza della notizia che stava allarmando la città e che lui ed un suo amico ne erano stati gli involontari artefici.
Egli aveva incontrato nella Via San Biagio un suo amico al quale aveva venduto un mitra per soft air fedele riproduzione di una arma vera e l’acquirente aveva voluto testarlo immediatamente; per far ciò aveva sparato dalla strada all’interno del suo furgone tre colpi, prima di concludere l’acquisto ed andare a casa.
Rintracciato presso l’abitazione anche il giovane che aveva acquistato l’arma, confermava l’accaduto facendo così rientrare l’allarme per quanto successo, ma ovviamente, veniva denunciato dalla Polizia per procurato allarme e il mitra veniva sequestrato.