Poteva essere un altro caso caso Guarascio, ma per fortuna ieri è finita meglio. Per la quarta volta l’ufficiale giudiziario è arrivato in contrada Guarneri, territorio di Scicli, per eseguire l’esecuzione ai danni di Giorgio Occhipinti, proprietario di una tenuta di oltre 40 ettari venduta all’asta per 495 mila euro l’anno scorso. Giovanni Occhipinti, nipote di Giorgio, non ci sta: si è fatto trovare incatenato al cancello d’ingresso dell’azienda e ha spiegato ancora una volta la sua posizione: sono disposti a dare ai nuovi proprietari ciò che gli spetta, ma è necessaria la senteza del giudice. Come si ricorderà, infatti, la vicenda è un caso più unico che raro: Occhipinti si è visto omologare il piano di sovrindebitamento dal giudice arrivando a pagare ai creditori già circa 25 mila euro, ma dall’altra parte lo stesso Tribunale ha autorizzato la vendita all’asta dell’immobile. Una cosa tanto strana quanto improbabile e che, soprattutto, non si è ancora risolta. In teoria le cose da fare sarebbero due: o il Tribunale riconosce il piano di sovraindebitamento annullando la vendita o invece vende l’immobile ma risarcisce Occhipinti per quanto già pagato.
Per questa procedura sono in corso anche indagini da parte della Procura di Catania per turbativa d’asta. Ma il momento più tragico di ieri è stato quando Giovanni Occhipinti si è cosparso il corpo di benzina minacciando, con accendino in mano, di darsi fuoco se solo l’ufficiale giudiziario avesse varcato il confine. In un attimo è scoppiato il panico, con alcuni dei Forconi intervenuti a protezione di Occhipinti e con le Forze dell’ordine che provavano a far desistere l’uomo a compiere il gesto. Alla fine, dopo interminabili minuti, l’ufficiale giudiziario ha deciso di rinviare l’esecuzione.