Con l’adozione dell’atto deliberativo n. 968 del 9 aprile 2019 all’Azienda Sanitaria di Ragusa dà il via ad ulteriori concorsi per Direttore di Struttura complessa. Di seguito i posti da ricoprire:
• Area Ospedaliera Ospedali Ragusa: Neonatologia con UTIN.
• Ospedali Riuniti Modica-Scicli: Geriatria; Ostetricia e Ginecologia; Pronto Soccorso e Chirurgia generale.
• Ospedali Riuniti Vittoria e Comiso: Neurologia; Ostetricia e Ginecologia Ortopedia e Traumatologia.
Dopo la ricognizione dei posti vacanti e disponibili in dotazione organica, la Direzione aziendale aveva attivato, sin dal suo insediamento, tutte le procedure per avviare la copertura dei posti, così come previsto dalla normativa. Infatti, a seguito della direttiva dell’Assessorato Regionale della Salute, del febbraio scorso, che relativamente all’attribuzione degli incarichi di direzione UOC, autorizzava, previa verifica della permanenza nella rete delle relative struttura complesse, la prosecuzione delle procedure per l’attribuzione degli incarichi di direzione di strutture complesse che erano state sospese, in esecuzione della nota prot. 97111 del 29 dicembre 2017.
Si tratta di conferimento di incarichi di direzione che rispondono a esigenze di natura organizzative/gestionale non più procrastinabili oltre che a indifferibili esigenze correlate all’assolvimento dei LEA. Tra l’altro, le stesse Unità Operative, non sono state oggetto di rimodulazioni nell’ambito della nuova Rete ospedaliera, di cui l’ASP di Ragusa ha preso atto con proprio provvedimento, delibera 719 del marzo scorso.
«Con l’adozione di questa delibera si iniziano le procedure per nominare i responsabili, dei vertici di alcune strutture complesse la cui mancanza è particolarmente difficile da colmare. Parliamo di reparti strategici per l’assistenza ospedaliera e che interessano tutto il territorio afferente all’Asp. Siamo fiduciosi – aggiungono i vertici aziendali – sul fatto che riusciremo a trovare figure di grande professionalità che ci permetteranno di migliorare, sempre di più, la qualità della nostra assistenza sanitaria».