La famiglia Bredice è una famiglia distrutta. La morte di Alice è arrivata a Leinì, paese in cui il papà di Alice, Claudio, lavora come parrucchiere e ha sconvolto l’intera comunità. Alice è stata uccisa con tre colpi d’arma da fuoco mentre dormiva dal marito, un poliziotto, Simone Cosentino. La mamma di Alice, invece, è morta di leucemia anni fa, nel 2015. Le testimonianze del papà e dello zio di Alice sono state raccolte dall’edizione di Torino del Corriere della Sera. Claudio Bredice parla di “ossessione” da parte dei Simone nei confronti della figlia: “Più volte avevo detto a mia figlia Alice di lasciare il marito e portare via le bambine, ma lei non voleva allontanarle troppo da lui”. E aggiunge: “Simone era ossessivo con mia figlia, la seguiva ovunque e non poteva mai allontanarsi da sola. Erano sempre insieme. Era riuscito ad allontanarla da tutti noi e dagli amici che aveva qui in Piemonte. Non potevamo neanche andare a trovarla a Ragusa, ce lo aveva vietato”.
Parole di dolore giungono anche dallo zio della vittima, Alessandro Lupi: “Non dimenticherò mai il volto di Alice, mercoledì scorso a cena. Era preoccupata e angosciata. Le avevo detto di rimanere qui in Valsusa, ma voleva tornare a Ragusa a tutti i costi e adesso non c’è più”.
“Alice mi aveva parlato dei suoi grossi problemi con Simone – spiega lo zio – da tempo mi diceva che era diventato possessivo, la controllava sempre in modo ossessivo e la stalkerizzava telefonandole più volte al giorno, nonostante fosse in servizio in polizia. Forse aveva paura di perderla, ma per mia nipote la situazione era diventata insostenibile e mi diceva: “Zio, questo non è amore”. Alice, secondo queste testimonianze, aveva intenzione di separarsi.