E’ arrivato un altro dei momenti più significativi per la comunità dei fedeli chiaramontani, uno di quei momenti che scadenzano l’anno religioso e fanno sì che la comunità serbi in maniera forte la propria identità. Domani, mercoledì 8 maggio, è la giornata della discesa della Madonna che fa da contraltare alla salita della domenica. Domani, infatti, si conclude il solenne novenario in onore della Regina e Patrona del centro montano e il simulacro sarà condotto di nuovo al santuario dove rimarrà per un altro anno. Il programma è molto caratteristico e affonda le radici nella tradizione. Alle 9, al duomo, ci sarà la celebrazione eucaristica di ringraziamento presieduta dal rettore del santuario, il sacerdote Graziano Martorna. Alle 10, la processione del simulacro del patrono San Vito verso la rispettiva chiesa. Alle 12, poi, è in programma la preghiera davanti alla Vergine. Quindi, alle 14,30, una delle manifestazioni più attese, infatti ci sarà il tradizionale “cuncursu” per le vie del paese a cui farà seguito la discesa della Madonna. La giornata di festa, che chiuderà il periodo del novenario, si concluderà con la celebrazione eucaristica delle 19 al santuario di Gulfi. Tra gli altri appuntamenti da segnare in agenda, il 13 maggio, lunedì prossimo, quindi, alle 20, nella chiesa santuario, il sorteggio dei premi messi in palio dalla lotteria. Ieri sera, intanto, particolarmente apprezzata è stata la serata dei massari che hanno proposto uno spettacolo di circo e arte di strada a cura della compagnia “On arts” a cui ha poi fatto seguito uno spettacolo pirotecnico curato dalla ditta Firesud. “Al di là dei titoli e dei riconoscimenti – affermano i sacerdoti di Chiaramonte – ognuno di noi sa che Maria è la nostra madre, la mamma buona che ci capisce, la mamma che ci raccoglie e ci mette al sicuro, la mamma che ci incoraggia col sorriso, la mamma che piange con noi e per noi quando il peccato o le difficoltà ci schiacciano rubandoci la speranza. Che questo riconoscimento di tutto il popolo, il titolo di Mamma, rimanga nei secoli, il titolo più semplice da un lato e più nobile dall’altro che possiamo riservare a Maria Santissima”.