Chiaramonte Gulfi, 8 maggio 2019. Rimbomba l’urlo dei portatori che in queste ore si stanno preparando e ci fanno giungere una nota, che pubblichiamo volentieri.
“Da 375 anni portiamo sulle nostre spalle un bene prezioso fatto di fede, di religione, di tradizione, di storia, di cultura. Possiamo girarci attorno con maggiore o minore diplomazia, ma è innegabile: il cuore di questa festa è l’esaltazione del momento di fede attraverso un esercizio fisico non comune, che comporta sacrificio, dolore, fatica, ed in moltissimi casi procura danni fisici permanenti, con formazioni di lipoma e sacche che rendono deformi le spalle ed collo dei portatori. La collettività dei portatori è variegata ed estremamente autonoma. La nostra è una fratellanza, che obbedisce a regole non scritte e tramandate oralmente, regole di misure, di posizioni, di angolazioni. Il baiardo è una livella che rende tutti uguali sotto la fatica. Sotto non ci sono differenze. Esiste un sistema, un’organizzazione perfettamente orizzontale che consente di prendere decisioni, di ripartire i carichi, di agevolare i turni, le posizioni e quanto necessita. Lo facciamo da 375 anni. Lo abbiamo fatto in guerra di notte, lo abbiamo sotto l’acqua scrosciante, lo facciamo sempre sotto il sole caldo.
Il baiardo è unito e non ci sono competizioni tra davanti, dietro, sinistra o destra, esiste una sola fratellanza. Il problema è un altro: siamo tanti e per fortuna non conosciamo crisi. Siamo una collettività prolifica: i nostri figli seguono i padri, i cugini. Abbiamo sempre nuovi fratelli che si avvicinano e che sono sempre accolti. Nella moltitudine la gestione non sempre è agevole, ma con l’aiuto della Mamma, si può fare tutto. Vorremmo infine far comprendere un concetto non facile. Lo sforzo fisico presuppone un momento di autoesaltazione che fa superare la fatica, che fa tirare fuori energie nascoste. Questo momento di esaltazione, dall’esterno non sempre è agevole da comprendere: solo con la vostra fede ci potrete comprendere fino in fondo, ed aiutarci con il vostro incitamento, con il vostro sguardo. Questo ci aiuta tantissimo”.