I ricercatori dell’Università di Louisville (Usa) affermano che consumare abitualmente aglio non solo migliora la memoria, ma ostacola il calo delle capacità cognitive che accompagna la tarda età.
L’aglio, inoltre, aiuta la flora intestinale. A dare questo potere all’aglio, secondo Jyotirmaya Behera, che ha condotto lo studio, è il disolfuro di allile, responsabile anche del suo caratteristico odore. Questa sostanza contribuisce a creare una buona flora intestinale, che a sua volta influenzerebbe le capacità di memoria – come dimostrerebbe anche il fatto che i malati di demenza hanno la flora batterica alterata.
Nutrendo alcune cavie di laboratorio (topi) con un’aggiunta di aglio per tutta la vita, i ricercatori hanno rilevato che, anche in età avanzata (che per un topo è di circa tre anni), ricordavano ancora i percorsi da fare per raggiungere il cibo.
I topi coetanei che non avevano invece ricevuto la “cura”, li dimenticavano.
Che l’aglio sia un “farmaco naturale” è provato da tempo: è un antibatterico, utile contro raffreddore e influenze, aiuta ad abbassare il colesterolo LDL e la pressione.
Fonte: Focus