L’UNESCO, il Lions di Vittoria e gli studenti del liceo Mazzini celebrano i duecento anni de L’infinito di Giacomo Leopardi.
L’infinito di Leopardi martedì pomeriggio ha ritrovato la sua modernità nella prestigiosa cornice della Sala degli specchi di Palazzo Iacono, messa a disposizione dalla Commissione prefettizia con grande sensibilità nei confronti dell’evento, su iniziativa della locale sezione dell’UNESCO, di cui è presidente la prof.ssa Sara Brullo, e del Lions, sotto la presidenza del dott. Francesco Iemmolo, con la collaborazione degli studenti della 5ªB del Liceo linguistico e 5ªC del Liceo delle Scienze umane, guidati dalla prof.ssa Cinzia Arena.
L’iniziativa si è idealmente collegata alla manifestazione voluta dal MIUR, fissata proprio per il 28 maggio ed intitolata #200 Infinito. Gli studenti sono stati infatti invitati, con una collaborazione fra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, la Rai e Casa Leopardi, grazie ad un’idea della contessa Olimpia Leopardi, a dedicare la giornata al poeta e a uno dei suoi più noti componimenti. 2800 ragazzi hanno recitato, in un flash mob alle 11.30 da tutta l’Italia, proprio L’Infinito, collegandosi idealmente, da una scuola all’altra, con la piazza centrale di Recanati, città natale del poeta.
A Vittoria, nel pomeriggio gli studenti dell’IIS “G. Mazzini” di Vittoria, di cui è dirigente la prof.ssa Emma Barrera, hanno tenuto una conferenza dal titolo: “L’Infinito – Duecento anni fa Giacomo Leopardi ha regalato al mondo un patrimonio letterario universale”. Gli alunni Andrea Belliani ed Irene Fasolo hanno ripercorso le tappe fondamentali della vita del poeta recanatese e le caratteristiche della sua raccolta di versi, I canti, Paolo Mangione, accompagnato dal pianoforte di Giovanni Virduzzo, ha declamato la lirica, Giovanni La Rocca ha parlato della teoria del piacere anticipata cronologicamente dai versi de L’infinito e le alunne del linguistico Rebecca La Terra e Monica Di Martino hanno proposto un confronto tra l’originale leopardiano e una traduzione del poeta americano Robert Lowell. La prof.ssa Arena ha poi condotto l’analisi testuale e un’interpretazione sull’attualità della lirica. In particolare la docente ha invitato gli studenti a non smarrire il desiderio di infinito: “Dal desiderio nasce l’immaginazione,ci ha insegnato Leopardi,- ha chiarito l’insegante – ma se confiniamo nello schermo di uno smartphone tutte le relazioni di cui abbiamo bisogno, se abbiamo in tasca sempre tutta la musica e tutte le immagini che riempiono la noia, se cementifichiamo le siepi, copriamo le stelle con la luce dei lampioni e lo stormire delle fronde con i rumori metropolitani con cosa accenderemo l’immaginazione? Leopardi ci invita a recuperare questo limite per tornare ad annegare nell’infinito.”
Nel ruolo di moderatore della serata si è prestato il dott. Iemmolo che, anche sulla base della sua esperienza professionale, a conclusione della conferenza ha invitato i presenti ad interrogarsi sul senso della vita.