Il XIX secolo fu un’epoca culturalmente molto fertile per la città di Chiaramonte. Personaggi quali Serafino Amabile Guastella, Corrado Melfi, Saverio Nicastro, Samuele Nicosia, Vito Corallo, Gaetano Distefano, Carmelo Distefano e appunto Salvatore Puccio, ognuno per le proprie competenze artistiche, fecero conoscere la rinomata cittadina iblea oltre i confini provinciali e regionali.
Salvatore Puccio nasce a Chiaramonte Gulfi il 16 settembre 1812 e sin dalla giovane età era conosciuto come litografo incisore, mestiere che eserciterà per tutto l’800 nella Sua bottega di via Floresta (oggi via S. Giovanni Bosco). Il Suo nome compare in una pubblicazione del 1939 di Giuseppe Cocchiara, etnologo e folklorista di fama internazionale, dal titolo “Le immagini devote del Popolo Siciliano”, realizzata per conto dell’Archivio Storico Siciliano in cui il Puccio viene menzionato tra i maggiori incisori del Meridione. Era anche pittore e scultore di edicole votive, intagliatore di oggetti sacri, decoratore e architetto. Insomma un piccolo Michelangelo che non disdegnava nessuna committenza sia essa modesta che facoltosa. Cosa importante era sbarcare il lunario in un periodo di stenti. la Sua passione principale rimase l’incisione a bulino di soggetti religiosi su lastra di rame con cui realizzerà centinaia di clichè e migliaia di immagini. In pratica era uno stampasanti a cui gran parte delle chiese e confraternite della Sicilia si rivolgevano per riprodurre immagini devozionali di Santi e Patroni. Si spense a Chiaramonte Gulfi il primo febbraio del 1904 lasciando in parte l’eredità artistica ai figli Giuseppe Maria e Bonaventura. A Chiaramonte Gulfi ha realizzato tantissime opere: dipinti, edicole votive, la maggior parte avente come soggetto La Madonna di Gulfi. Sue anche le bellissime sedie presbiterali delle Chiese di San Giovanni Battista e San Giuseppe. Molte delle Sue realizzazioni sono dei veri propri capolavori artistici e quelle appartenenti a privati sono molto ambite dai collezionisti. Il Museo Etnografico di Palermo possiede una ricca collezione di stampe religiose tra le quali spiccano quelle della collezione di Giuseppe Pitrè in cui sono presenti delle opere di Salvatore Puccio.