E’ in atto una vera e propria rivoluzione copernicana che riguarda la gestione delle imprese e, di conseguenza, il ruolo degli attori chiamati a indirizzare e controllare il buon andamento delle aziende. Il D.lgs 14/2019, in questo senso, fornisce una nuova visione di regolamentazione della crisi partendo da un presupposto che poi è la vera rivoluzione: prevenire la crisi d’impresa anziché intervenire successivamente con le conseguenze del caso. Di questo si è parlato in occasione di un incontro di aggiornamento professionale che si è tenuto ieri nella sede dell’Ordine dei commercialisti di Ragusa perché, sostanzialmente, il decreto rivoluziona, come forse non era accaduto mai prima, la figura dei Commercialisti che diventano, di fatto, in puro stile anglosassone, i tutor dell’azienda, accompagnando i propri clienti nel perseguimento della continuità aziendale e lanciando gli “alerts” ai primi segnali di crisi. “Con questo decreto – spiega il presidente dell’Ordine dei Commercialisti di Ragusa, Maurizio Attinelli- viene istituito l’organismo di composizione della crisi che avrà sede in ogni Camera di Commercio di riferimento. Sono stati elevati gli indici per l’obbligatorietà del collegio sindacale, qualora il volume d’affari superi i 4 milioni di euro o ci siano più di 20 dipendenti sarà obbligatorio avere all’interno il collegio sindacale che ha il compito di controllare l’andamento dell’azienda”. Relatore dell’incontro di studio il Professore Simone Brangozzi che parla di un decreto totalmente pro aziende che rimette al centro i sani principi della gestione d’ impresa. “Con il D.lgs 14/19 – afferma Brancozzi- viene istituito l’organismo della crisi (Ocri) che io ho equiparato all’Ospedale, non è un Tribunale che affossa le aziende, ma le aiuta a guarire mettendo d’accordo debitori e creditori. Qui il commercialista si rilancia, viene esaltato da questa norma, è chiamato a seguire e accompagnare l’azienda quasi come fosse un partner della stessa”. In questo caso vi sono anche delle responsabilità del consulente che deve riuscire a percepire e segnalare i primi segnali della crisi accompagnando l’amministratore dell’impresa ad iscriversi all’OCRI (che entrerà in vigore il 16 agosto del 2020) che si occuperà dell’analisi della crisi, come pure della prospettazione delle relative soluzioni, al fine di far riprendere le attività imprenditoriali, ovvero di principiare le procedure giudiziali. Il commercialista non dovrà quindi più limitarsi alla fredda lettura dei bilanci che, comunque, riguardano la gestione passata, ma dovrà essere quasi un patologo nell’analizzare una serie di fattori al fine di prevenire la crisi futura dell’impresa. Oggi una azienda può fallire per diversi motivi, può anche avere un bilancio sanissimo, ma può “saltare”in un attimo se non mette in atto alcune pratiche che consentono di perseguire la cosiddetta continuità aziendale. Fondamentali, ad esempio, sono tre fattori: formazione, innovazione e clima aziendale. L’imprenditore si sta adeguatamente formando e innovando per farsi trovare pronto alle sfide del futuro? Che clima si respira all’interno dell’azienda? Ci sono in atto delle incomprensioni che potrebbero portare al fallimento dell’impresa? E’ qui che entra in gioco il ruolo del “Commercialista Tutor” pronto a far scattare gli alerts quando percepisce i primi segnali che potrebbero portare ad una crisi di impresa. Fondamentale è sapere poi che il D.lgs 14/2019 riguarda tutte le imprese iscritte alla Camera di Commercio, anche quelle in regime semplificato.