“Siamo vicini alla giovane, la cui vita è stata irrimediabilmente segnata da uno dei reati più odiosi – dichiarano i commissari Filippo Dispenza, Giovanna Termini e Gaetano D’erba – e le manifestiamo la nostra piena, sincera e incondizionata solidarietà. Fatti come quello accaduto una settimana fa devono indurre ciascuno di noi ad una seria riflessione e ad una presa di coscienza collettiva, che chiami in causa responsabilità, valori, etica. Un episodio esecrabile e devastante come questo richiede una ribellione corale da parte di tutta la città: la giovane vittima è figlia, sorella di ciascuno di noi, e nessuno può voltarsi dall’altra parte e fingere di non vedere l’orrore. Abbiamo il dovere civico e morale di contribuire, ognuno per la propria parte a riscattare la città di Vittoria da questa nuova onta. Tutti insieme, istituzioni in testa, possiamo farcela. Ovviamente, anche le istituzioni hanno il dovere di fare la propria parte: gli aguzzini, gli orchi, i criminali, i delinquenti seriali e chiunque pensi di poter usar il linguaggio della violenza, dell’intimidazione, dell’abuso devono essere assicurati alla giustizia e scontare per intero la pena. Ai cittadini vogliamo lanciare un accorato appello: facciamo in modo di restituire a questo splendido territorio le sue forze sane, attingiamo agli anticorpi che possediamo per rialzare la testa e reagire come i Vittoriesi sanno fare.
La città non deve più essere ostaggio di questa protervia criminale. I cittadini perbene, che sono la stragrande maggioranza, devono assolutamente ribellarsi a questi gravissimi episodi di violenza e arroganza, manifestando apertamente solidarietà alla vittima della violenza sessuale, ma anche ai genitori di Alessio e Simone D’Antoni e all’uomo accoltellato da Rosario Greco. Recuperiamo serenità, dignità, credibilità: un episodio, seppur devastante come quello appena accaduto, come gli altri accaduti prima, non può e non deve minare la fiducia nelle istituzioni e la voglia di riscatto di un’intera comunità.